Jmail, online la finta casella mail di Epstein nella quale sono state caricate tutte le conversazioni desecretate
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Consultare i 300 Gigabyte di file messi a disposizione dal Congresso sul caso Jeffrey Epstein può essere impresa ardua. Ma la voglia di renderli accessibili a un pubblico più ampio possibile ha portato i due sviluppatori Luke Igel e Riley Walz a creare Jmail (l’iniziale non è casuale), una riproduzione fedele di una casella di posta elettronica Gmail che contiene però la trascrizione di oltre 3.500 conversazioni tra il finanziere pedofilo, morto suicida in carcere, e centinaia di personaggi, da politici a scrittori, da avvocati a scienziati con i quali aveva contatti.
Una marea di conversazioni che possono così essere almeno consultate facendo una semplice ricerca per parola. In questo modo si può risalire a scambi di mail, numerosi, ad esempio sui rapporti tra il finanziere e l’ex presidente Bill Clinton, specialmente dopo la diffusione di indiscrezioni sulla presenza dell’ex capo della Casa Bianca sull’isola caraibica del finanziere. In uno scambio di mail col noto giornalista Michael Wolff, ad esempio, Epstein ribadisce che Clinton non è mai stato ospite nella sua proprietà, dove si consumavano le violenze ai danni delle ragazze. In altre mail si trovano le domande di BuzzFeed all’astrofisico Lawrence Krauss, anche lui all’epoca accusato di molestie senza che sia comunque mai stato condannato, nelle quali si chiede conto anche del suo sostegno a Epstein riguardo ai casi di violenze. Altri scambi di mail riguardano, ad esempio, il finanziere e Larry Summers, l’ex segretario al tesoro di Clinton recentemente ritiratosi dagli impegni pubblici dopo la pubblicazione di questi messaggi. In uno, Epstein si definisce una “buona spalla“, alludendo a un aiuto che gli ha dato per frequentare una ragazza pur essendo sposato.
Insomma, in questa ricostruzione di una fantomatica casella mail di Jeffrey Epstein c’è modo di navigare all’infinito tra conversazioni più o meno inerenti lo scandalo che ha visto al centro il finanziere e diversi nomi illustri che lo frequentavano o lo sentivano, da Steve Bannon a Noam Chomsky, fino all’ex primo ministro israeliano Ehud Barak. Le parole chiave con le quali fare ricerca sono tante: dalla già citata ‘Clinton‘ a ‘Donald‘, fino a ‘island‘ e ‘prince Andrew‘. Proprio riguardo all’ex principe di casa Windsor si trova una mail oscurata che chiede a Epstein “perché la stampa mi sta chiamando?”. La risposta è secca: “Il principe Andrea è sotto attacco, ignora”. Senza dimenticare di sbirciare nella lista dei preferiti, dove si troveranno le conversazioni giudicate più interessanti per ricostruire i contatti del finanziere con l’establishment mondiale.
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