Jeffrey Sachs in Italia: “Gli Stati Uniti sono in una crisi politica”
- Postato il 22 aprile 2025
- Economia
- Di Blitz
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Ad accogliere e salutare il Professore, è stato il Rappresentante Diplomatico dell’UPeace, Roberto Savio, che ha aperto i lavori presentando l’attività dell’ateneo romano impegnato nello studio dell’Intelligenza Artificiale, con particolare attenzione alle questioni etiche e alle implicazioni per il futuro della società globale e per la Pace. Al tavolo anche Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede.
È con un significativo omaggio a un pensatore filosofo e politico italiano, che Sachs ha iniziato il suo intervento:
«Voglio iniziare con le parole di Antonio Gramsci – ha detto – e citare un pensiero tratto dai suoi scritti durante la prigionia: “La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”. Questo è quanto sta accadendo nel nostro mondo, specialmente in quello Occidentale, dove sta accadendo qualcosa di ancora buono, qualcosa di neutrale e qualcosa di decisamente terrificante».
Decisive le posizioni del Professore rispetto le decisioni dell’amministrazione USA, che definisce in totale crisi:
«Gli Stati Uniti sono in una crisi politica, e ha scatenato una crisi all’interno della società e sta tentando di generale crisi anche sul piano internazionale. Nella mia opinione l’Europa deve cercare di evitare questo tipo di provocazione, cercare la propria strada ed esercitare la diplomazia senza dipendere dagli Stati Uniti e senza dipendere dall’aiuto militare. Significa usare la diplomazia su cui è fondata il concetto di Europa, questo approccio è quello giusto, non abbiamo bisogno di nemici. Russia non deve essere la nemica dell’Europa, la Cina non deve essere un nemico. Il nemico si crea quando si considera l’altro lato come tale, pertanto va usata prudenza, saggezza, la diplomazia al posto della forza, e l’Europa deve comprendere che con questa crisi negli Stati Uniti, in qualità di altro maggiore potere politico del mondo, bisognerà usare un tono di voce pacifico e tutta la diplomazia necessaria».
«L’attacco dell’amministrazione Trump alle università – ha aggiunto – è una cosa che si basa su nessuna ragione, se non nell’attacco fine a sé stesso nel tentativo di indebolire queste istituzioni, spaventare le persone, seminare il panico, restringere la libertà di parola, ma anche spezzare e rovinare le istituzioni di ricerca negli Stati Uniti. Questo è davvero un duro colpo nei confronti della società statunitense, una cosa che ci fa molto preoccupare, è qualcosa di illegale, di ingiustificato e non basato sulla legge. Le università in questo momento stanno dicendo “No, non continueremo su questa strada”, perché sono istituzioni basate su principi, sui quali stessi principi si basa la nostra società, come lo stato di diritto».
A chiudere, il saluto istituzionale del Senatore Andrea De Priamo, che ha accolto con entusiasmo l’arrivo del Professore, quale opportunità unica per il nostro Paese di confronto con una voce visionaria, una personalità impegnata nel dibattito dei cambiamenti della Società, affinché questa giornata non sia un evento isolato, ma l’inizio di un lungo dialogo.
«Nella discussione sulla legge sull’Intelligenza Artificiale – ha dichiarato il Sen. De Priamo – approvata in prima lettura in Senato, siamo riusciti a far approvare un emendamento che chiede nella strategia complessiva sulla Intelligenza Artificiale di applicare e rispettare i principi legati alla tutela dei diritti umani. Ci tengo a sottolineare che questo emendamento, a mia prima firma approvato in Senato, è frutto di un lavoro e di una riflessione congiunta anche con l’università della Pace, anche in base a quei principi che ispirano l’azione dell’Università stessa. E questo credo che sia una soddisfazione.
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