Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Di Panorama
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A Fiorenzuola d’Arda ha aperto i battenti la mostra “Balloons & Wonders” di Jeff Koons, l’artista più enigmatico e quotato al mondo.

Nella mostra, che è possibile visitare fino al 6 aprile, sono esposte le opere più iconiche della collezione “Balloon animals”: le celebri sculture dalle superfici specchianti e dai colori accesi, che riproducono i palloncini a forma di animali. Ma non solo. Nel percorso espositivo è possibile soffermarsi anche sulle serie “Gazing ball” e “Antiquity”. Le opere sono la testimonianza del fatto che Koons intende mettere «lo spettatore al centro», come ha spiegato il curatore della mostra, Luca Bravo, nella presentazione in anteprima della mostra. Per l’artista statunitense infatti «l’arte la fa lo spettatore» che si riflette nell’opera con un gioco di specchi. È un invito ad andare oltre all’apparente «semplicità» della sua arte, che cela, invece, «significati profondi» ha ricordato Bravo. 

Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte
Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte
Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte
Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte
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Jeff Koons atterra a Fiorenzuola d’Arda: i “Balloon animals” trasformano la città in un luna park dell’arte

Location

A contribuire all’unicità della mostra è la sede che la ospita: il Palazzo Bertamini Lucca, con i suoi affreschi della prima metà del ‘700, dà vita a un contrasto avvincente con la neo-pop art provocatoria di Koons. Fiorenzuola d’Arda diventa così il centro di un evento di caratura internazionale sulla scia del successo della mostra “Da Warhol a Banksy” ospitata nella città nel 2022. A tal proposito, l’assessore allo Sviluppo economico, Marcello Minari, presente all’anteprima, ha annunciato: «Crediamo di avere iniziato una tipologia di attività importante per la nostra città e per l’ambito della Val d’Arda che è poco sfruttato ma ha grandi potenzialità». L’esposizione, ha proseguito «è un evento straordinario non solo dal punto di vista culturale, ma anche per il nostro tessuto economico».

Antiquity

La mostra si apre con la collezione Antiquity dove è possibile ammirare i lavori in cui Koons contamina l’arte classica con elementi pop della società contemporanea. Nel dialogo tra classico e modernità, l’artista infatti mescola dipinti dell’arte greca e romana con disegni in lamina metallica che richiamano sensualità e doppi sensi. Lo scopo, come osservato da Bravo, è anche quello di «mettere in discussione l’autorità culturale dell’immagine classica e rivisitarla con gli occhi di oggi».

Gazing ball

Nelle sale successive è esposta la collezione Gazing ball: si tratta di riproduzioni di opere d’arte intramontabili, da Manet a Gauguin, da Giotto a Rubens, a cui l’artista sovrappone dei cerchi blu riflettenti. Quindi, mentre ammira l’opera, lo spettatore vede anche sé stesso e specchiandosi diventa il protagonista del quadro. È ancora una volta un richiamo e anche una critica alla società attuale, in cui l’individualismo e la vanità hanno assunto un ruolo preponderante.

Balloon animals

L’ultima sala è dedicata alla collezione “Balloon animals”: sculture di animali dai colori sgargianti in porcellana smaltata che riprendono la forma dei palloncini. Si tratta delle opere più conosciute di Koons: basti pensare che nel 2019 “Rabbit” è stata venduta all’asta alla cifra record di 91,1 milioni di dollari. In queste opere Koons riprende i classici palloncini che sono momentanei e li rende «reliquia eterna» ha messo in luce Bravo. Nella mostra si può ammirare il Balloon dog, il Balloon rabbit, il Balloon swan e il Balloon monkey. In queste sculture, ha sottolineato sempre il curatore della mostra «lo spettatore si riflette, si riconosce e forse si compiace» e non è altro che «uno spaccato della società contemporanea». 

Autore
Panorama

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