Jeff Bezos costretto a spostare il matrimonio all’Arsenale di Venezia per motivi di sicurezza, Cacciari: “4 scappati di casa hanno cambiato l’agenda di uno degli uomini più ricchi del pianeta”

  • Postato il 24 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La pressione ha funzionato. Alla fine, Jeff Bezos si è dovuto arrendere, cambiando i piani per il suo blindatissimo matrimonio veneziano con Lauren Sánchez. La festa conclusiva di sabato 28 giugno, quella più attesa, non si svolgerà più nella Scuola Grande della Misericordia, ma è stata spostata nel ben più sicuro e controllabile Arsenale, l’antica fabbrica di navi della Serenissima. Una decisione nata per evitare i disagi e i rischi legati alle proteste minacciate dal fronte “No Space for Bezos”, ma anche per motivi di sicurezza legati allo scenario geopolitico, vista la parata di celebrità attese.

Immediata e trionfante la reazione del portavoce del comitato, Tommaso Cacciari: “Questa è una vittoria a tavolino 3-0. Chi se l’aspettava che 4 scappati di casa, come siamo stati definiti, cambiassero l’agenda di uno degli uomini più ricchi del pianeta?”. Cacciari ha rivelato con un velo di sarcasmo che “domenica avevano fatto perfino le prove generali con gli attori al posto degli ospiti”. Ma la ritirata di Bezos non ferma la mobilitazione: “La manifestazione del 28 comunque è confermatissima: la periferia la lasciamo a loro, noi ci prendiamo il centro di Venezia”. Il loro slogan si è anche arricchito di un nuovo messaggio, “No space for War”, per denunciare “il legame tra élite economiche e industria bellica”. La tensione in città è palpabile. Lunedì, attivisti di Greenpeace Italia e del gruppo britannico Everyone Hates Elon hanno srotolato in Piazza San Marco uno striscione gigante di 400 metri quadrati con la scritta: “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax(Se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse). “Bezos incarna un modello economico e sociale che ci sta conducendo verso il collasso“, ha spiegato Simona Abbate di Greenpeace.

Nonostante le proteste, la macchina organizzativa da circa 15 milioni di euro non si ferma. Il programma dei tre giorni (26-28 giugno) è confermato: ricevimento di benvenuto il 26 alla Pagoda del Lido, cerimonia principale il 27 nel suggestivo Teatro del Bosco sull’isola di San Giorgio Maggiore (già off-limits per gli allestimenti), e festa finale il 28, ora all’Arsenale. Ma ci sono altri cambi di programma dettati dalla discrezione e da un’allerta internazionale acuita. I due maxi-yacht di Bezos, la goletta Koru di 130 metri e la nave-appoggio Abeona, non arriveranno più a Venezia. Una presenza considerata troppo vistosa nel clima attuale. Rimangono comunque attesi 7-8 yacht di ospiti miliardari e circa 90 voli di jet privati tra gli scali di Venezia, Verona e Treviso.

Intanto, gli ospiti iniziano a sbarcare. Ivanka Trump, figlia del presidente americano, è già arrivata in Italia, atterrando a Modena, dove alloggia all’hotel Rua Frati in centro storico, tra imponenti misure di sicurezza. Domani per lei sarebbero previste visite in provincia, si vocifera alla Ferrari di Maranello. La lista degli invitati è da capogiro: Leonardo DiCaprio, Oprah Winfrey, Lady Gaga (che dovrebbe esibirsi il 28), Kim Kardashian, Katy Perry, Orlando Bloom, Bill Gates e la regina Rania di Giordania. Per loro sono stati riservati interi hotel di lusso, dal Cipriani all’Aman, dove si sposò George Clooney.

Di fronte alla bufera mediatica, l’agenzia di wedding planning Lanza & Baucina, che cura l’evento, ha rilasciato una nota ufficiale per respingere le accuse. “Fin dall’inizio, sia le istruzioni del nostro cliente sia i nostri principi guida sono stati molto chiari: minimizzare l’impatto dell’evento per la città, il rispetto per i suoi residenti e l’impiego preminente di maestranze locali”. Le voci di una “presa di possesso” della città, sottolineano, “sono del tutto false”. L’agenzia ha anche confermato la volontà filantropica di Bezos, legata alla lista nozze simbolica: “Fin dall’inizio il nostro cliente è stato onorato di sostenere la città e la sua importantissima laguna attraverso organizzazioni no-profit”. E per dimostrare il coinvolgimento locale, si è saputo che la storica pasticceria Rosa Salva sta preparando 200 borse di dolci tipici per gli ospiti, e la vetreria Laguna B ha creato bomboniere esclusive in vetro di Murano.

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