Jannik Sinner e il malore a Cincinnati: è tutta colpa del compleanno

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Di Panorama
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Ventitré minuti è durata la finale del Masters 1000 di Cincinnati per Jannik Sinner. Un tempo brevissimo, ma sufficiente a trasformarsi in un incubo sportivo: il campione azzurro è apparso subito spento, privo di energia, incapace di reagire. Carlos Alcaraz, il rivale di sempre, non si è lasciato distrarre: un monologo spagnolo senza opposizione.

Sinner si è trascinato a fatica al cambio campo, ha chiamato il fisioterapista e con voce rotta ha sussurrato: «Scusatemi — mormora —, non ce la faccio. Mi sento troppo male, non riesco a muovermi…». Poi la decisione inevitabile: il ritiro. Era già accaduto in passato che l’altoatesino non riuscisse a portare a termine un match, ma mai in una finale e mai davanti al suo grande rivale.

Alcaraz gli si è avvicinato, lo ha abbracciato, ha cercato di consolarlo. «Sono entrato in campo solo per i tifosi… Mi dispiace…» ha detto Jannik, pallido, con l’espressione di chi combatte contro una potente nausea. Così, la finale del torneo dell’Ohio, ultimo test prima degli US Open, è durata appena cinque game, incoronando Alcaraz nuovo re di Cincinnati.

Ma cosa ha avuto davvero Sinner? Di certo non un infortunio muscolare o articolare: non la schiena, non l’anca, non la caviglia né il ginocchio — i vecchi punti deboli di un fisico non ancora del tutto formato. Le ipotesi parlano di un’intossicazione alimentare o di un virus intestinale. Un dettaglio, però, fa riflettere: la concomitanza con il compleanno, festeggiato il 16 agosto.

Nonostante il rigoroso regime alimentare che ogni atleta di alto livello deve rispettare, le celebrazioni a Cincinnati hanno fatto eccezione. Jannik è stato visto addentare una fragola sulla torta di crema e panna offertagli dagli organizzatori, e non è mancato un brindisi. Piccoli sgarri che, in un corpo abituato alla perfezione, possono bastare a mandare in tilt il meccanismo. Forse, invece, è stata colpa dell’aria condizionata, onnipresente nei palazzetti americani. Solo ipotesi, nessuna certezza.

«Da domenica non mi sentivo bene, speravo di migliorare nella notte e invece sono peggiorato. Mi dispiace per la partitina, troppo breve. E mi dispiace per Carlos: so che non è così che avresti voluto vincere» ha detto Sinner al microfono, faticando a parlare.

Adesso la priorità è il riposo. E’ impensabile che Sinner scenda oggi in campo a New York, dove era atteso nel doppio misto con Katerina Siniakova. Tutto è rimandato alla difesa del titolo agli US Open: un appuntamento che si avvicina con più ombre che certezze.

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Panorama

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