Jang Bobo, il boss della droga cinese a Prato evade sfilandosi “magicamente” le manette in Questura

  • Postato il 14 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Pericoloso criminale cinese arrestato a Prato riesce a togliersi le manette e fuggire attraverso i corridoi della questura durante le operazioni di riconoscimento. Un’evasione da film, avvenuta giovedì 10 luglio, dopo che la squadra mobile era riuscita ad individuare, con varie peripezie, uno dei più importanti spacciatori orientali in Italia.

Shaboo e ketamina, gli affari di Jang Bobo

Ossia il 38enne Jang Bobo, più volte condannato con sentenze definitive dalle autorità giudiziarie italiane per reati di droga. Il giorno dell’arresto aveva con sé mezzo chilo di droga sintetica – shaboo e ketamina -, alcune migliaia di euro e un passaporto di Taiwan.

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Jang Bobo, il boss della droga cinese a Prato evade sfilandosi “magicamente” le manette in Questura (foto Ansa-Blitzquoidiano)

Portato negli uffici della squadra mobile di Prato, sebbene ammanettato, è riuscito a liberarsi delle manette e a darsi alla fuga. “L’evasione – scrive la procura di Prato dando notizia dei fatti – è stata possibile anche in considerazione dell’inadeguatezza degli organici della pur efficiente Squadra Mobile pratese, impegnata in numerose investigazioni coordinate da quest’ufficio”.

Lo spessore criminale di Jang Bobo è spiegato dalla procura di Prato. Il 2 febbraio 2024, mentre era sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Jang Bobo con perquisizione fu trovato in possesso di circa 20 grammi di metanfetamina, un coltello a serramanico, una pistola semiautomatica marca Amadini Sandro, modello Sentry, calibro 45, con cinque colpi in argento dello stesso calibro inseriti nell’arma, varie armi bianche (due macheti, un pugnale e quattro coltelli), una fiamma ossidrica artigianale, un trapano a manovella, due pie’ di porco di 60 centimetri e una tenaglia.

Profilo da super criminale

Dai suoi telefoni emergevano contatti e interlocuzioni hanno permesso di appurare come fosse punto di riferimento per la parte di comunità cinese che si dedica agli stupefacenti, nonché per la compravendita di documenti contraffatti anche di abbigliamento e di accessori di lusso verosimilmente provento di furto.

Tuttavia “sebbene quest’ufficio – riferisce il procuratore Luca Tescaroli – avesse richiesto la custodia cautelare in carcere, il giudice per le indagini preliminari di Prato sottoponeva Bobo alla misura del divieto di dimora nelle province di Prato, Firenze e Pistoia”.

La procura allora ha fatto appello al riesame ottenendo la riforma dell’ordinanza con applicazione da parte dello stesso Riesame della custodia cautelare in carcere, poi diventata definitiva dopo il rigetto di un ricorso della difesa in Cassazione il 3 luglio 2025. Giovedì l’indagato veniva individuato dalla polizia e tratto in arresto ma poi è scappato dalla questura togliendosi le manette.

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Autore
Blitz

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