Jacobs e Furlani, destini incrociati? Marcell riallaccia le scarpe, Mattia pensa alla velocità e al record di Howe

  • Postato il 21 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Potrebbe spuntare fuori un rivale inatteso (l’ennesimo) per Marcell Jacobs. Che in attesa di riallacciare le scarpe (per sua stessa ammissione non l’ha più fatto dai mondiali di Tokyo dello scorso settembre) magari si ritroverà a dover fare i conti con un altro sprinter, di quelli che un posto in staffetta magari se lo potrebbe anche meritare. “Un lunghista deve tenere sempre conto della velocità, e se le condizioni lo consentiranno nel 2026 potrei fare qualche gara in pista”, spiega Mattia Furlani. “Ma la staffetta sinceramente no: quella è roba per specialisti, e io mi con concentrerei piuttosto a cercare di essere più performante per la rincorsa”.

Jacobs promette novità a breve. “Vedrete qualcosa di incredibile”

Insomma, l’Italia dell’atletica continua a regalare spunti degni di nota, anche adesso che le gare sono ferme e l’attenzione è rivolta unicamente alla preparazione. Tanto che Jacobs, rispondendo a un fan su Instagram, ha fatto sapere di essere ormai prossimo a rimettersi in moto, cosa peraltro che aveva già annunciato ufficiosamente qualche giorno fa. “Presto annuncerò qualcosa e vedremo quello che sarà il futuro”, ha scritto lo sprinter di Desenzano rispondendo al follower.

“Il progetto finale è quasi pronto, ancora qualche mese e vedrete qualcosa di incredibile”, ha poi aggiunto Marcell, taggando nella risposta anche la sua squadra di lavoro di Jacksonville, il quartier generale dove s’è trasferito da due anni per lavorare fianco a fianco con Rana Reider, che pure potrebbe non essere più il suo allenatore (è opinione diffusa che Jacobs potrebbe scegliere di restare in zona, ma affidandosi ad altri tecnici).

Furlani e quella voglia di velocità: “Se incastro bene gli impegni…”

Furlani al sole della Florida preferisce quello del litorale laziale, dove è nato e cresciuto e dove ha cominciato già a lavorare in vista di un 2026 che si preannuncia denso di significati. Vero, non ci saranno mondiali o giochi olimpici, ma gli Europei di Birmingham lo vedranno sicuramente protagonista, sebbene prima ci sia la stagione indoor che Mattia ha fatto capire di non voler trascurare.

E dove potrebbe cimentarsi anche nella velocità, con i 60 metri che stuzzicano il suo appetito. “Naturalmente la mia attenzione è tutta rivolta al lungo, ma un lunghista che si rispetti deve essere molto veloce per ottenere determinate misure. Se riuscirò a incastrare bene il calendario, in un modo o nell’altro mi piacerebbe correre alcune gare sulla distanza più breve. Altrimenti ci penserò più avanti, perché comunque nel tempo diventerà un’esigenza sempre maggiore”.

Tra l’altro nel 2026 Furlani proverà a migliorare l’unico dettaglio che è sembrato funzionare meno bene: “La rincorsa è cambiata, e non sono riuscito a trovare nell’ultimo anno la continuità che avevo avuto in quello precedente. Ma continuerò ad andare in questa direzione, e se non ci saranno problemi resterò su questa linea”.

Un 2026… da record:” Si, voglio l’italiano di Howe”

Nel 2026 di Furlani però si potrebbe far strada presto un altro obiettivo: l’8.47 di Andrew Howe Besozzi, tuttora record italiano del lungo. “Sono un po’ di anni che ci giro intorno, ma ancora la misura non è arrivata e mi piacerebbe interrompere questa striscia. Diciamo che la sensazione è che possa essere la volta buona, ma dipenderà al solito da tantissimi fattori, dalla tenuta fisica a quella mentale, cercando di prevenire qualsiasi tipo di infortunio. Sto lavorando aumentando un po’ i carichi rispetto al passato, speriamo che i risultati possano offrire le risposte sperate”.

Nel 2026 però ci sarà anche l’innovativa Ultimate Championship a Budapest, dove Mattia è qualificato di diritto grazie all’oro conquistato a Tokyo.Non nego che quello potrebbe diventare il grande obiettivo della stagione. Insomma, ci saranno solo e soltanto i big dell’atletica, dunque presumo che lo spettacolo sarà assicurato e la ribalta anche mediatica sarà notevole. E non avrò pressioni, perché essere lì vuol dire già aver fatto tantissimo per arrivarci.

Quanto al resto, a Torun i mondiali indoor saranno un primo test impegnativo: non so quando debutterò in pedana, devo ancora decidere con lo staff. Per ora mi alleno all’aperto a Rieti, tra poco mi trasferirò al coperto a Formia, poi decideremo come programmare la prima parte dell’anno”.

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Virgilio.it

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