Ius Scholae, Tajani insiste dopo lo stop di Meloni: “In sintonia con il programma, Fdi era d’accordo”
- Postato il 5 luglio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo l’irritazione espressa degli alleati di governo della Lega e la pietra tombale posta sul provvedimento dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Forza Italia sembra non demordere. E il leader azzurro Antonio Tajani insiste sulla proposta di riforma della cittadinanza agli stranieri. Lo Ius Scholae “è assolutamente in sintonia con il programma del centrodestra. Vogliamo aprire un dibattito a livello parlamentare” e “non c’entra nulla il governo”, rilancia il vicepremier e ministro degli Esteri.
Una risposta a Meloni, che venerdì sera – intervenendo al Forum in Masseria di Bruno Vespa – ha stoppato la mossa di Forza Italia giudicandola inutile e, soprattutto, fuori dal programma di maggioranza. “Il centrodestra è formato da forze politiche diverse, su alcune questioni ci sono sensibilità diverse: penso sia normale altrimenti saremmo un partito unico ma è la ragione per cui abbiamo deciso di stilare un programma”, ha spiegato la premier. Quindi “sarebbe utile per tutti” concentrarsi “sulle priorità indicate nel programma su cui siamo tutti d’accordo e la cittadinanza non è tra queste“, ha tagliato corto la premier sottolineando che – nel merito della questione – lei personalmente non considera “corretto o utile concedere la cittadinanza a un minore se i suoi genitori sono ancora stranieri”.
Per Tajani, però, se qualcuno ha cambiato idea sull’argomento non è certo Forza Italia: “In passato, nella scorsa legislatura, anche FdI era favorevole“, ha rimarcato intervistato durante l’evento Anuman del suo partito a Tolfa, nel Lazio. “I giovani che hanno compiuto la scuola dell’obbligo, 10 anni con profitto, possono secondo noi chiedere la cittadinanza. È un modo per integrare veramente. Bisogna integrare come dice l’articolo 6 del nostro programma elettorale“, ha aggiunto Tajani. Leader azzurro che ha anche aggiunto che “la riforma della giustizia è la priorità delle priorità”, insieme alle “tasse“, ma “la terza sono i diritti“. Quindi una priorità, ma al terzo gradino del “podio”. In questo caso la risposta sembra più rivolta agli alleati del Carroccio.
La Lega, infatti, continua a ribadire la chiusura netta sul tema: “Altro che Ius Scholae, avanti tutta con Pace Fiscale, Rottamazione delle cartelle e Flat Tax!”, si legge sui profili social del partito di Matteo Salvini. “La cittadinanza italiana non è un diritto automatico da concedere per decreto: è un traguardo che si conquista con impegno, rispetto delle regole e condivisione dei valori. La Lega dice no a ogni tentativo di introdurre scorciatoie per diventare italiani, soprattutto quando si tenta di imporle aggirando la volontà dei cittadini”, ha replicato Fabrizio Cecchetti, deputato lombardo della Lega e Segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera.
Mossa di Forza Italia che era stata inizialmente osservata con attenzione dalle opposizioni, ma l’evolversi della discussione provoca critiche e battute. “Più che ius scholae, al momento mi sembra uno ‘ius solae‘, una sòla“, ironizza il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Staneremo il nuovo bluff di Forza Italia. A inizio settimana ci muoveremo per far incardinare alle Camere le nostre proposte sullo ius scholae”, fanno sapere fonti del M5s. “Il Partito democratico ha una sua proposta sul tema della riforma della cittadinanza”, evidenzia la deputata dem Ouidad Bakkali: “Su questo tema, il Pd c’è e ci sarà, ma non siamo disposti a partecipare a un dibattito estivo e alla strumentalizzazione di questo tema a fini politici, perché parliamo della vita reale di tantissimi ragazzi, di tantissimi bambini”, conclude. E il leader di Italia viva, Matteo Renzi, si rivolge direttamente a Tajani: “Forza Italai sotto la tenda riformista?” Deve “decidere che cosa pensa“. “Giovedì dice che vuole lo ius scholae ed è pronto a tutto – aggiunge – venerdì la Meloni lo richiama e sabato torna indietro. Fa quasi tenerezza. Lo abbiamo visto anche sull’Iran dove ha detto tranquilli l’attacco non è imminente e il giorno dopo hanno attaccato. E poi in televisione ha detto a me non mi ha avvisato nessuno. Dicono che faccia il ministro degli esteri ma a me sembra Ciccio Pasticcio“, ironizza Renzi.
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