Italvolley, De Giorgi all'attacco sui Mondiali: "Una cosa non m'è piaciuta". E marca la differenza con Velasco
- Postato il 3 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Sono giorni felici per gli appassionati italiani di volley, sempre più numerosi e sempre più coinvolti: lo dimostrano i dati d’ascolto record delle partite delle Nazionali in tv, sia la femminile di Velasco sia la maschile di De Giorgi. Due Nazionali che hanno saputo centrare, in rapida successione, il traguardo più ambito: il titolo mondiale. Da Egonu a Romanò, da Orro a Giannelli, da Danesi ad Anzani, è stato un doppio tripudio. Emozioni che il popolo dei tifosi azzurri spera di rivivere nei prossimi appuntamenti. Il 2026 sarà l’anno degli Europei, nel 2027 toccherà di nuovo ai Mondiali. E proprio al Ct dell’Italvolley maschile, questa cosa non piace.
- Fefé De Giorgi e la storica amicizia con Antonio Conte
- L'attacco del Ct dell'Italvolley: "Solo questioni di business"
- De Giorgi e Velasco, i gemelli diversi della pallavolo italiana
Fefé De Giorgi e la storica amicizia con Antonio Conte
Già: a Fefé De Giorgi i Mondiali biennali non entusiasmano. Lo aveva sussurrato già precedentemente, lo ha ribadito a chiare lettere nel corso dell’intervento in diretta a radio CRC, emittente napoletana a cui ha avuto modo di raccontare il suo storico rapporto di amicizia con Antonio Conte: entrambi salentini, entrambi allenatori, entrambi a modo loro “maniaci” nei rispettivi sport. Senza troppi giri di parole, il Ct pentacampione mondiale con l’Italvolley (tre titoli da giocatore, due da tecnico) ha fatto presente che la decisione di giocare il torneo ogni due anni, anziché ogni quattro, rischia di far perdere sacralità alla competizione stessa.
L’attacco del Ct dell’Italvolley: “Solo questioni di business”
Lucida e chiara l’analisi dell’ex palleggiatore di Squinzano: “Dalla prossima edizione i Mondiali si giocheranno una volta ogni due anni e questa cosa, devo dire la verità, non mi piace. Per questioni di business hanno modificato l’arco temporale in cui si disputa la massima competizione mondiale e personalmente non sono d’accordo: così facendo si perde il fascino e l’importanza della competizione”. Persino il calcio, ormai sovraccarico di impegni, ha accantonato l’idea di giocare i Mondiali ogni due anni: “Tornei come Mondiali e Olimpiadi hanno un valore importante – la riflessione di De Giorgi – anche grazie al fatto che non si disputano in tempi ravvicinati“.
De Giorgi e Velasco, i gemelli diversi della pallavolo italiana
Da parte del Ct dell’Italia maschile anche la marcatura di una differenza nei confronti di Julio Velasco, suo maestro e mentore, nonché allenatore della Nazionale femminile campione di tutto (tranne che d’Europa, per il momento): “Julio per me è un maestro, con lui ho vissuto delle esperienze e dei passaggi nella mia carriera molto importanti. Certo, abbiamo dei caratteri diversi. L’importante è usare le cose che servono del proprio carattere per fare grandi cose”. E tutti e due ci sono riusciti. Era dai tempi delle grandi Nazionali dell’URSS, negli Anni 60, che un paese non si laureava campione del mondo di volley sia al maschile sia al femminile.