Italrugby occasione sprecata. Battuta 32-14 dai campioni del mondo del Sudafrica rimasti per 70’ in inferiorità numerica. Azzurri comunque usciti tra gli applausi
- Postato il 15 novembre 2025
- Sport
- Di Blitz
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Italrugby, occasione buttata. Ha spaventato il Sudafrica rimasto in 14 per 70’ ma a Torino sono passati gli Sprintboks. I campioni del mondo hanno sofferto molto più del previsto ma alla fine hanno prevalso 32-14. Comunque gli azzurri sono usciti tra gli applausi dello stadio ma quanti rimpianti. Poteva essere un bis memorabile dopo la vittoria sull’Australia ed invece la partita si è trasformata nell’ennesima occasione sprecata. Sabato prossimo ultimo appuntamento per gli azzurri a Genova contro il Cile.
Match di spessore
La partita comincia nella giusta atmosfera dopo gli inni nazionali, la banda degli alpini, il tifo alle stelle. Nel dettaglio.
Primo tempo
Calcio d’inizio alle 13.41 e battaglia a viso aperto. Più Italia che Sudafrica; cartellino rosso all’11esimo a Mostert e azzurri in superiorità numerica. Primi 30 minuti comunque inchiodati sullo 0-0. Il Sudafrica opera cambi, il coach Erasmus spariglia le carte, gli Springboks aumentano la pressione. L’Italia ha un paio di opportunità con Garbisi ma sono gli ospiti a passare in vantaggio con un calcio di Pallard (0-3) al 32’. Cinque minuti dopo l’Italia pareggia con Garbisi tra i pali: è 3-3. Ma alla fine del primo tempo il Sudafrica va in meta (3-10). Una beffa.
Secondo tempo
Azzurri in pressione, accorcia Garbisi (6-10) fuori Riccioli per Ferrari, esce Zambonin e prende il suo posto Ruzza. Sudafrica in doppia inferiorità numerica per 10’. L’Italia accorcia ancora (9-10), poi Pollard calcia in mezzo ai pali (9-13), cartellino giallo per Cannone, metà Sudafricana al 60 esimo che Pollard trasforma agevolmente (9-20). Quattro minuti dopo l’Italia va in meta con Capuozzo ma Garbisi non trasforma (14-20). Occasioni da una parte e dall’altra con le difese che si salvano in qualche modo. Match bellissimo. Al 72 esimo altra meta sudafricana trasformata (14-27). All’80esimo altra metà sudafricana e i campioni del mondo hanno dimostrato perché sono i più forti da quasi 10 anni. Fine partita con punteggio severo per gli azzurri sconfitti (14-32). Uno scarto troppo pesante. Comunque il Ct Quesada può essere comunque soddisfatto della prova degli azzurri che forse nel primo tempo hanno sprecato qualche occasione per la frenesia di sfruttare la superiorità numerica.
Impresa proibitiva
Si sapeva. Gli azzurri, ospitando i campioni del mondo del Sudafrica, più che puntare ad un bis storico (sette giorni fa ad Udine avevano sconfitto l’Australia), hanno realisticamente dimostrato di poter dire la loro a livello internazionale. Del resto partecipare a queste “Quilter Nations Series” significa far parte della élite della palla ovale come hanno legittimato gli ultimi risultati. Certo, questo secondo impegno è servito a fare ulteriori passi avanti al netto dei limiti noti. Per l’occasione il tecnico argentino, con le scelte fatte, ha voluto far camminare il gruppo per costruire delle gerarchie solide, dare cioè un segnale di fiducia al “quindici” scelto per combattere i mitici “Springboks”. L’idea di partenza era quella di giocare a viso aperto non potendo contare sul vantaggio fisico teoricamente controproducente. Il capitano Nacho Brex alla vigilia aveva detto: “Quest’estate li abbiamo affrontati due volte. Nella prima hanno puntato soprattutto sulla parte fisica, mentre nella seconda si sono concentrati più sul gioco aperto e ci hanno messi maggiormente in difficoltà. Di qui la volontà di mantenere il possesso e fare ciò che sappiamo fare quando abbiamo il pallone”. Il Sudafrica si è presentato con numerosi cambi (11) nella sua formazione rispetto al successo sulla Francia dello scorso weekend. Ma la formazione schierata, pur con tanti giovani, ha legittimato la sua fama. E nonostante l’inferiorità numerica ha vinto senza soffrire più di tanto.
Una serie di test match autunnali
La Quilter Nations Series prevede una serie di match test autunnali tra le nazionali dell’emisfero sud del mondo e quelle europee. Per sabato 15 novembre oltre all’incontro all’Allianz Stadium si sono giocati Inghilterra-All Blacks, Galles-Giappone, Francia-Fiji e Irlanda-Australia. Mentre domenica è in programma Scozia-Argentina. Sabato prossimo gli azzurri incontreranno il Cile a Genova.
La formazione azzurra di partenza
Il Ct Gonzalo Quesada ha scelto: Capuozzo; Lynagh, Brex (capitano), Menoncello, Ioane, Garbisi, Varney; L. Cannone, Zuliani, Vintcent; Zambonin, N. Cannone; Riccioni; Nicotera, Fischetti. A disposizione: Di Bartolomeo, Spagnolo, Ferrari, Ruzza, Favretto Odiase, Page-Relo, Allan. Da notare: dieci azzurri giocano all’estero. E’ il caso di ricordare che la Nazionale azzurra ha affrontato il Sudafrica 18 volte, 9 in Italia: gli Springboks hanno avuto la meglio in 17 occasioni; gli azzurri una soltanto, a Firenze il 19 novembre 2016 (20-18).
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