Italia, Velasco ha sciolto i dubbi: sarà il tecnico di Egonu e compagne fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028

  • Postato il 24 ottobre 2024
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

Altro che voglia di smettere o appagamento da oro olimpico. Julio Velasco a 72 anni ha ancora voglia di vincere, di sudare in palestra e soprattutto di vivere l’atmosfera olimpica. Qualche dubbio sulla possibilità di rivederlo sulla panchina azzurra è stato spazzato dopo un’estate di successi prima e di un po’ di riposo dopo. Il tecnico di La Plata però ora di dubbi non ne ha più: sarà lui il ct dell’Italvolley femminile a Los Angeles 2028.

Julio Velasco: “Sento ancora gli occhi della tigre”

La voglia olimpica non è passata a Julio Velasco, anzi volendo è ancora raddoppiata visto che il ct azzurro dopo aver conquistato l’oro a Parigi 2024 è pronto a imbarcarsi in un percorso che porta al sole di Los Angeles per un’altra avventura a cinque cerchi: “Sento ancora gli occhi della tigre – ha dichiarato il ct azzurro a Casa Italia, sulla Rai – arriverò a Los Angeles 2028. Siamo d’accordo con il presidente Manfredi e ne stiamo già parlando”. Un annuncio di rinnovo a tutti gli effetti a cui manca solo il nero sul bianco e le comunicazioni ufficiali delle due parti. Ma viste le parole di Julio è tutto fatto.

Egonu, Antroprova: il gruppo è già pronto

L’Italvolley femminile che a Parigi ha saputo spezzare la “maledizione olimpica” (ma non ditelo a Velasco, ndr) è un gruppo che può aprire un ciclo importante. La carta d’identità è dalla parte delle azzurre che possono legittimamente puntare anche a Los Angeles 2028. Il punto di riferimento resta sempre Paola Egonu, classe 1998, a soli 26 anni ha già vinto praticamente tutto diventato una delle atlete più titolate di sempre. Resta lei il faro della nazionale azzurra ma con lei c’è un gruppo formato da Orro, Antropova, Sarah Fahr, Omoruyi che può legittimamente pensare di essere presente alle prossime Olimpiadi. E perché no, magari anche la veterana Monica De Gennaro, può sperare di riuscire a vivere un’altra Olimpiade a 41 anni.

Velasco e l’amarezza olimpica

La finale di Atlanta 1996 come incubo, per gli altri ma non per Julio Velasco. Lui che, più che un semplice allenatore, ha saputo vestire i panni del vero e proprio santone. Il suo modo di approcciarsi al mondo dello sport, alla sconfitta e alla delusione, non seguono le narrative che spesso si leggono nel mondo dei media: “Io ho fatto pace da tempo con quella finale persa 28 anni fa. Quando si vince qualcosa in Italia sembra che da quel momento si debba vincere sempre. La più grande ingiustizia è stata non aver festeggiato quell’argento. Io sono molto orgoglio di quella squadra e soprattutto nel modo in cui abbiamo perso”.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti