Italia pronta a entrare nella alleanza nucleare UE. Già avviati i progetti di fusione nucleare

  • Postato il 10 giugno 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Ritorno all’atomo. L’Italia è pronta. Entro fine giugno in Lussemburgo, in occasione del “Consiglio Energia”, il ministro Pichetto Fratin formalizzerà l’adesione del Belpaese ad entrare nella alleanza nucleare UE.

Il dado è tratto, la decisione è stata presa. Lo stesso Pichetto Fratin, parlandone giorni fa a “Pianeta 2030” a Milano (il festival promosso dal Corriere della Sera dedicato all’Ambiente e alla sostenibilità), ha dato al riguardo ogni garanzia “perché c’è una scelta del governo in questa direzione”.

È ufficiale: l’Italia ha avviato un processo che punta a realizzare impianti di fusione nucleare. A fine febbraio è stato approvato dal governo un ddl – ora in Parlamento – che regola la possibilità di reintrodurre l’energia nucleare in Italia bloccata nel passato con il voto referendario.

Progetti in corso

Sono molti. Tutti avviati da società italiane impegnate sul fronte della fusione nucleare mentre, meno di un mese fa, tre di queste società – Enel, Ansaldo Energia e Leonardo – hanno formalizzato la costituzione di “Nuclitalia”, cioè la società dedicata allo sviluppo del nucleare nel nostro Paese.

reattore
Italia pronta a entrare nella alleanza nucleare UE. Già avviati i progetti di fusione nucleare (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Già avviato lo studio di tecnologie avanzate e l’analisi delle opportunità di mercato nel settore del nuovo nucleare. Sta esercitando un forte pressing Emanuele Orsini, modenese di Sassuolo, da un mese presidente di Confindustria, successore del cremasco Carlo Bonomi.

Orsini, già dalla prima Assemblea, ha invocato il nucleare e attaccato il Green Deal che “ rischia di frenare la nostra competivita’”. In altre parole il Green Deal europeo “ rallenta l’industria italiana la quale chiede una transizione più graduale”. Secondo Orsini il Green Deal, così come è concepito, metterebbe a rischio la competitività del nostro Paese e dell’Europa intera, rispetto a Stati Uniti e Cina.

Giro d’affari di oltre 4 miliardi

L’Italia è la seconda potenza UE sul nucleare. Produce un giro d’affari di oltre 4 miliardi. Nelle imprese del settore ci sono già 13.500 addetti. L’obiettivo è di realizzare 20 mini reattori a fissione entro il 2050. La strategia energetica del governo Meloni, prevede appunto entro il 2050, di arrivare a coprire fino al 22% del fabbisogno di energia elettrica con il nucleare di nuova generazione.

Spento 35 anni fa l’ultimo reattore italiano

Sono già passati 35 anni da quando l’Italia ha spento l’ultimo suo reattore. Dopo il Referendum abrogativo del 1987, nei tre anni successivi si è proceduto alla chiusura delle tre Centrali Nucleari (Latina, Trino, Caorso ). Secondo le stime del network mondiale EY (Ernst & Young, 700 uffici in 150 Paesi) potenzialmente lo sviluppo del nuovo nucleare – in Europa è in Italia – andrà ad abilitare un mercato complessivo di circa 46 miliardi per la filiera industriale italiana e gli investimenti potrebbero generare un valore aggiunto di 14,8 miliardi per la filiera e oltre 78.000 indiretti e indotti.

L’Italia è in buona compagnia, anche la Danimarca, regno delle rinnovabili, strizza l’occhio al nucleare e il Belgio sta allungando la vita alle proprie centrali. Quanto ai tedeschi è il caso di ricordare che si sono già pentiti della scelta di chiudere gli ultimi loro reattori nel 2023. Il mea culpa di Berlino ha tracciato un solco preciso.

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Blitz

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