Italia, il retroscena rivelato a Gattuso: "Spalletti ci rimbambiva con gli schemi"
- Postato il 5 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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L’emozione, inevitabile, ci sarà. Era palpabile già ieri quando Gattuso ha messo le mani avanti (“Non avrò tempo per emozionarmi, sicuramente all’inno un po’ di emozione, vedendo papà, mamma e sorella in tribuna, lì un po’ di emozione sicuramente ci sarà. Stanotte non dormirò pensando a quello che abbiamo fatto stamattina, non mi fanno dormire i pensieri, non le emozioni”) figuriamoci stasera ma l’attesa è di tutti non solo di Ringhio. Contro l’Estonia si spera di voltare pagina dopo due anni difficili e sicuramente una svolta ci sarà.
La rottura col passato
A prescindere dal risultato (non potranno essere i modesti estoni a farci paura) la vera novità, il punto di rottura col passato sarà negli schemi e nei moduli. E’ stato quello il vero tallone d’Achille di Spalletti, ossessionato da movimenti, sovrapposizioni, lavagne e filmati.
Il vocabolario di Spalletti
Aveva appena costruito il capolavoro Napoli da scudetto, Spalletti, con una squadra che girava a memoria, movimenti sincronizzati e un gruppo che lo seguiva anche quando parlava in maniera oracolare, tendente al mistico. Il suo vocabolario era per pochi: gioco perimetrale, ricomposizione tattica, uscire di prigione (l’angolo del campo dove non si può uscire giocando la palla), il rinterzo ( modo in cui far arrivare la palla ad un giocatore facendo sponda su un compagno di squadra), riaggressioni, uscire dal traffico. Pensava di poter ripetere almeno in parte l’operazione anche in azzurro.
Il Corriere della sera scrive che Gattuso pensa a un calcio meno ossessivo, ecco cosa si legge “Qualche giocatore gli ha riferito che Spalletti li rimbambiva. Te tu ti vai a mettere lì, così poi ci si ritrova tutti insieme laggiù. «Calcio relazionale». Lo chiamava così. E, dopo averglielo spiegato, continuava pure a parlargli addosso nello spogliatoio, nella hall dell’albergo, a cena. Poverini: una pressione psicologica insopportabile, debilitante, al punto da essere poi presi a pallate”.
Più corsa e meno rinterzi insomma. Per battere (possibilmente con tanti gol) l’Estonia Gattuso pensa al doppio centravanti e due esterni offensivi ma la tattica, ha spiegato il ct, non è la prima delle ossessioni. Quello che conta è l’atteggiamento. Servirebbero, come dice Sacchi, 11 Gattuso stasera. Per mettere in pratica un calcio senza sofismi ma “Con umiltà e arroganza”, come dice Ringhio.