Italia, Gravina rompe il silenzio ed esce allo scoperto sul futuro di Spalletti: "Non accetto sconfitte così"

  • Postato il 8 giugno 2025
  • Di Virgilio.it
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Gravina rompe il silenzio dopo la debacle con la Norvegia. Il numero uno della Figc esce allo scoperto e apre al possibile addio di Spalletti, il cui destino sarà deciso dopo la sfida con la Moldavia. “Nello sport si vince e si perde, ma poi bisogna capire come si consuma la sconfitta. E il modo in cui abbiamo perso non lo accetto”. L’Italia si prepara al ribaltone in panchina?

Italia, Gravina analizza la figuraccia con la Norvegia

Il presidente della Figc ha parlato in occasione del Festival della Serie A. Sollecitato da Marco Cattaneo, Gravina ha premesso che “la Norvegia ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, oggi è una delle nazionali più forti in assoluto con campioni straordinari”. E poi va dritto al punto. “In un momento così complicato per il nostro calcio, un approccio diverso poteva e doveva dare un epilogo diverso. Nello sport si può vincere e si può perdere, ma bisogna capire come si perde. E il modo in cui è successo a Oslo non lo accetto”.

La colpa, secondo Gravina, è anche dei calendari, sempre più intasati. “Un campionato come il nostro ci ha consegnato ragazzi stremati. Alcuni giocatori il mister li ha visti appena un paio di giorni: così diventa impossibile preparare al meglio una una prima partita di qualificazioni al Mondiale contro una corazzata”.

L’attacco di Baldini e il peso della maglia azzurra

Dopo aver centrato la promozione in Serie B col Pescara nella finale playoff contro la Ternana, il vulcanico Baldini si è soffermato anche sulla batosta subito dall’Italia contro la Norvegia. Per il tecnico toscano questa generazione di calciatori non sente il peso della maglia azzurra. Secondo Gravina, “la maglia azzurra non è un colore, è un’eredità e dobbiamo farlo capire ai nostri ragazzi. È la storia scritta da uomini che hanno lottato, sono caduti, hanno vinto e rialzato le sorti di un intero Paese”.

E aggiunge: “Quella maglia si indossa con l’anima e porta l’orgoglio di milioni di concittadini. È una maglia che viene prestata dai vecchi campioni che hanno avuto l’opportunità di onorarla e te la prestano i bambini che la sognano e quelle persone che vogliono vedere nei tuoi occhi la capacità di rialzarti. In quel momento sei un simbolo, sei il popolo, sei l’Italia”.

Caso Acerbi, lo spogliatoio e il Mondiale

La lite a distanza tra Spalletti e Acerbi, che ha rifiutato la convocazione ha sollevato un polverone. “Ma non credo abbia influito. Ho parlato a lungo con i ragazzi, con Spalletti: non c’è spaccatura. Magari c’è non molta lucidità dovuta a progettualità innovative che non abbiamo mai vissuto come l’intensità del calendario. Non c’è spazio tra una competizione e l’altra. Ciò ha portato a stanchezza fisica, a mancanza di lucidità. E c’è anche tanta amarezza, tanta sofferenza” continua il numero uno della Federazione.

Che passa al contrattacco: “Ho sentito dei commenti così negativi di gente che già celebrava il funerale di una nazionale che non va al Mondiale perché già eliminata. È solo la prima di otto partite da giocare. Giochiamo. Poi c’è anche la possibilità dei playoff: noi dobbiamo andare al Mondiale. Non bisogna piangersi addosso né voglio pensare che l’Italia non parteciperà al Mondiale: è un’idea che mi fa stare male”.

Elogio a Spalletti, ma il futuro è in bilico

Di Spalletti dice che è una “persona straordinaria, dall’animo nobile, la persona più bella che abbia mai incontrato nel mondo del calcio. Gli attacchi che sta subendo sono immeritati: al calcio serve, al calcio fa bene”. Il presidente rivela di aver parlato a lungo col ct. “L’ho trovato molto combattivo, subito dopo la partita ha indossato l’elmetto, l’armatura di chi crede nei valori del calcio. È molto ferito, perché ha sempre inteso il suo ruolo come un servizio all’Italia”.

E sottolinea che “se noi abbiamo delle responsabilità è che non siamo stati bravi a far capire a questi ragazzi cosa significa l’orgoglio di indossare questa maglia”. Il futuro, però, è in bilico. Quando gli viene chiesto se si andrà avanti insieme, Gravina risponde così: “Non posso dirlo, con Luciano stiamo parlando. Dobbiamo trovare la migliore soluzione per trovare un rilancio che deve partire da domani sera, poi avremo il tempo tecnico per fare delle riflessioni. Confermo che non c’è un appuntamento fissato per martedì, ma c’è un continuo contatto. Gli scenari sono diversi. Lui è una persona responsabile, oggi continueremo a parlare e poi vediamo cosa verrà fuori. Ranieri? Di nomi se ne fanno tanti, ma non è il momento dei nomi”.

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Virgilio.it

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