Italia, Gattuso: “Il Mondiale un chiodo fisso. Lippi il mio modello, gli ho copiato tre regole”

  • Postato il 23 dicembre 2025
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Un chiodo fisso”: così Rino Gattuso definisce il sogno di qualificarsi con l’Italia ai Mondiali 2026. Nell’intervista a Vivo Azzurro Tv il c.t. ha anche parlato del suo punto di riferimento, Marcello Lippi, a cui ha spiegato di aver rubato tre regole.

I Mondiali, chiodo fisso di Gattuso

Obiettivo Mondiali: Rino Gattuso non ha timore a rivelare che il suo pensiero ricorrente in questi mesi che dividono l’Italia dai playoff delle qualificazioni mondiali con l’Irlanda del Nord (e poi, in caso di vittoria, con la vincente di Galles-Bosnia Erzegovina) è portare la Nazionale al torneo che si terrà la prossima estate in Canada, Stati Uniti e Messico.

“Il nostro chiodo fisso è andare al Mondiale, tornare lì dove siamo stati per tantissimi anni, anche da protagonisti – dichiara Gattuso in un’intervista a Vivo Azzurro Tv – . Dobbiamo volerlo a tutti i costi, non cominciare a vedere i fantasmi alla prima difficoltà”.

Nessun pentimento

Nell’intervista il c.t. si dice sicuro di aver fatto la scelta giusta quando, dopo il k.o. dell’Italia di Luciano Spalletti in casa della Norvegia, ha accettato l’incarico offertogli dalla Federcalcio. “Non me ne pento, sono orgoglioso di rappresentare il mio Paese – le parole di Gattuso -. Mi sento un privilegiato, un uomo molto fortunato. Ho la possibilità di allenare la Nazionale italiana e penso che milioni di persone si vorrebbero trovare al mio posto”.

Le tre regole di Lippi

A guidare Gattuso nel suo nuovo ruolo di c.t. ci sono gli insegnamenti dei suoi allenatori del passato, uno in particolare: Marcello Lippi. “Lo ringrazio e non nego che da quando sono c.t. ho fatto tanto copia e incolla di quello che ha fatto lui”, confessa Ringhio, che poi rivela le tre regole imparate dal commissario tecnico dell’Italia campione del mondo a Germania 2006. “L’essere coerente, vero: se vuoi creare un gruppo è l’unica strada. Poi dare quella fiducia in più a un giocatore quando è un po’ in difficoltà, quando qualcuno pensa di non farcela aiutarlo a provarci fino alla fine. E dare senso di appartenenza: Lippi in questo è stato un maestro”.

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Virgilio.it

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