Italia ancora divisa e diseguale, il Sud resta fanalino di coda
- Postato il 15 ottobre 2025
- Economia
- Di Agi.it
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Italia ancora divisa e diseguale, il Sud resta fanalino di coda
AGI - L'Italia resta un Paese profondamente diviso e diseguale. Questa è la fotografia che emerge dal nuovo 'Indice di Esclusione' elaborato dall'Eurispes, dove si evidenziano forti disparità territoriali tra Nord e Sud. Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata si collocano nella fascia più alta di esclusione, mentre Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige risultano le aree più inclusive. Restano però marcati squilibri interni, in particolare sul fronte del gender gap e dell'esclusione digitale, che continua a penalizzare anche alcune delle regioni più sviluppate. L'Indice misura, regione per regione, quanto i diritti costituzionali siano disattesi nella vita quotidiana. Basato su 149 indicatori in sette ambiti, fotografa le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, suddividendo le regioni in quattro fasce di esclusione.
Il Lavoro
Secondo l'Eurispes, l'esclusione dal diritto al lavoro resta una delle fratture più profonde del Paese. Le posizioni più critiche si registrano in Sicilia, Calabria e Campania. Nel Mezzogiorno pesano fragilità strutturali, bassa mobilità e scarse opportunità qualificate, con effetti particolarmente gravi per giovani e donne. Un dato simbolico è la mobilità dei laureati: in Basilicata il saldo migratorio è del -44,7%, ma resta superiore al -30% in quasi tutte le regioni del Sud, contro il +23% dell'Emilia-Romagna.
Divario Economico e Rischio Povertà
Anche sul piano economico l'Italia mostra un divario netto. L'Eurispes rileva che le regioni del Mezzogiorno restano le più vulnerabili, mentre Nord-Est e Nord-Ovest registrano le condizioni migliori. Tra i casi più critici spiccano ancora Calabria, Sicilia e Campania, dove il rischio di povertà supera il 36%. Situazioni di fragilità emergono anche in Liguria e Lazio, dove il reddito medio non basta a compensare le difficoltà nel sostenere mutui e affitti.
Disuguaglianze nei Diritti Sociali e Servizi Essenziali
L'istituto rileva un forte divario nei diritti sociali, misurato attraverso 19 indicatori su capitale sociale, partecipazione e offerta culturale. Le regioni del Sud sono penalizzate dalla scarsità di risorse pubbliche, dalla debole rappresentanza femminile e dalla mancanza di spazi aggregativi. In Calabria oltre il 43% dei cittadini non partecipa ad alcuna attività culturale o di intrattenimento, contro appena il 14,8% in Trentino-Alto Adige. Nel complesso, lo studio evidenzia tre linee di frattura: tra Nord e Sud, tra aree urbane e periferiche e tra territori densamente abitati e zone a bassa popolazione. Anche l'accesso ai servizi essenziali mostra forti disuguaglianze territoriali. Nel Mezzogiorno pesano interruzioni nei servizi idrici ed elettrici, difficoltà di accesso a pronto soccorso, uffici pubblici e forze dell'ordine, e una scarsa digitalizzazione della PA locale. Il Nord risulta più avanti nei servizi per l'infanzia, con una maggiore disponibilità di posti pubblici e tassi di presa in carico più elevati. Secondo l'Eurispes, l'esclusione "non si manifesta tanto nella forma della negazione esplicita di un diritto, quanto nella sua erosione silenziosa con servizi che esistono formalmente ma sono troppo distanti, poco affidabili, mal distribuiti, carenti di personale o tecnologicamente inadeguati".
Salute e Istruzione: Divari Regionali Persistenti
Nel campo della salute, il rapporto spiega come le regioni più penalizzate siano Calabria, Campania, Sardegna, Puglia e Sicilia, mentre Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Trentino-Alto Adige garantiscono le migliori condizioni. Quasi un cittadino su tre in Molise si sposta per curarsi in un'altra regione, contro appena il 5% in Lombardia. Secondo l'Eurispes, il diritto alla salute resta formalmente universale ma sostanzialmente diseguale, con livelli di soddisfazione e fiducia più bassi al Sud sebbene nel meridione si distingua "spesso positivamente una migliore copertura medica di base (sia pediatrica che per i MMG)". Sul fronte dell'istruzione, emergono differenze altrettanto marcate: le Marche guidano la classifica dell'inclusione, mentre la Sicilia chiude la graduatoria. L'abbandono scolastico va dal 5,6% in Umbria al 17,3% in Sardegna, e i Neet - giovani che non studiano né lavorano - superano il 27% in Sicilia e Calabria, contro l'8,8% del Trentino-Alto Adige. Anche le competenze di base restano un nodo critico: "In Sicilia e Calabria più della metà degli studenti mostra competenze alfabetiche inadeguate, mentre in Umbria, regione più virtuosa, ci si ferma al 32%".
Squilibri nei Diritti Trasversali: Ambiente, Sicurezza e Giustizia
L'Eurispes, infine, evidenzia forti squilibri anche nei diritti trasversali, che comprendono aspetti ambientali, di sicurezza e di funzionamento istituzionale. Le disuguaglianze restano profonde: il verde urbano passa da 319 mq per abitante in Trentino-Alto Adige e Molise a soli 10,6 in Puglia, mentre in Basilicata oltre il 65% dell'acqua si disperde prima di raggiungere gli utenti, mentre in quasi tutte le regioni del Nord i valori sono inferiori al 35%. I tempi della giustizia civile vanno da una media di sei mesi in Valle d'Aosta a oltre due anni in Basilicata. Nei grandi centri urbani emergono livelli più alti di criminalità e percezione di degrado, con Lazio e Lombardia ai primi posti. Nel complesso, l'Eurispes avverte che integrare crescita economica, sostenibilità ambientale, sicurezza e buona governance resta una delle sfide più difficili per la piena cittadinanza.
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