Istat migliora le stime sui conti: il debito/pil 2023 scende al 134,6% e il deficit al 7,2%. Il governo aggiorna il Piano strutturale di bilancio

  • Postato il 23 settembre 2024
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Come da attese, la revisione delle stime annuali Istat dal 1995 al 2023 porta con sé qualche decimale di pil in più migliorando le stime su deficit e debito dello scorso anno. Un aiuto su cui il governo contava in vista del ritorno in consiglio dei ministri – probabilmente mercoledì – del Piano strutturale di Bilancio aggiornato. Il documento previsto dal nuovo Patto di stabilità dovrà poi essere trasmesso al Parlamento. I nuovi dati Istat erano attesi anche per poi valutare “se è necessario chiedere un contributo di solidarietà ad alcuni settori che sono nelle condizioni di versarlo perché hanno realizzato utili molto rilevanti in questi anni”, come anticipato dal capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti.

La revisione generale dei conti economici e degli aggregati di finanza pubblica comunicata lunedì dall’istituto di statistica ha comportato un miglioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil che, per il 2022 e per il 2023, si attesta rispettivamente a -8,1% e -7,2%: il deficit di entrambi gli anni dunque è inferiore rispetto ai -8,6% e -7,4% stimati in aprile. Il debito/pil si riduce poi al 134,6% contro il 137,3% di aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,5% del Pil.

Nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato è stato di 2.128 miliardi correnti, con una revisione al rialzo di 42,6 miliardi rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2022 il livello risulta rivisto verso l’alto di 34,2 miliardi e per il 2021 di 20,5 miliardi. Quanto al pil in volume, nel 2023 è salito dello 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. Nel 2022 invece l’aumento sale al 4,7%, in rialzo di 0,7 punti percentuali, e nel 2021 all’8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali.

Venendo alle componenti del pil, nel 2023 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume dell’8,5%, i consumi finali nazionali dell’1,2%, le esportazioni di beni e servizi dello 0,8% mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il valore aggiunto in volume nel 2023 è diminuito dell’1,6% nell’industria in senso stretto e del 3,5% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 6,7% nelle costruzioni e dell’1,1% nei servizi.

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