Israele sotto attacco: missile yemenita elude le difese Thaad
- Postato il 6 maggio 2025
- Di Panorama
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Sarebbe stato un guasto tecnico il motivo della fallita intercettazione di un missile yemenita da parte delle forze israeliane. Lo ha reso noto il canale Ynet, dal quale si apprende che l’ordigno, lanciato domenica mattina dalle forze Houthi, ha colpito una zona nei pressi dell’aeroporto internazionale Ben Gurion ferendo tre persone e interrompendo il traffico aereo per circa un’ora. Secondo il Magen David Adom israeliano, le vittime sarebbero un uomo di 50 anni e due donne di 54 e 32 anni, colpite mentre cercavano di raggiungere un rifugio. L’impatto del missile ha danneggiato la strada di accesso al Terminal 3 dello scalo.
La capacità del missile Houthi di penetrare le difese Idf segna un momento significativo nel conflitto in corso con Israele. Con il sostegno dell’Iran, che fornisce armi, tecnologia e competenze, gli Houthi hanno sviluppato un arsenale formidabile che include missili Scud modificati e sistemi assemblati localmente con gittata superiore a 1.000 chilometri.
L’Autorità aeroportuale israeliana ha confermato che è in corso un’indagine, ma le normali operazioni di volo sono riprese dopo circa un’ora. La radio dell’esercito israeliano ha riferito che il missile non è stato intercettato nonostante molteplici tentativi, mentre il canale israeliano 12 ha affermato che il missile ha aggirato con successo quattro livelli di difesa aerea, inclusi i sistemi Arrow 3 e Thaad forniti dagli Usa.
Eppure il lancio nemico era stato rilevato poco dopo essere avvenuto in Yemen, ma la breve finestra temporale tra il rilevamento e l’impatto ha limitato le possibilità di intercettazione. Una seconda inchiesta, condotta dai militari (Idf), dovrà stabilire se la traiettoria del missile o la sua velocità erano tali da giustificare il fallimento dell’intercettazione.
Il sistema Arrow, principale accusato, fa parte della triade antimissile israeliana insieme all’Iron Dome e al David’s Sling, mentre il Thaad americano serve a rafforzare ulteriormente il sistema di difesa. Di questi, intercettare il missile degli Houthi avrebbero dovuto essere il radar dello Arrow e l’effettore del Thaad, lavorando insieme.
L’attenzione dei tecnici è quindi concentrata sul sistema radar Raitheon An/Tpy-2, un sofisticato sistema operante in banda X in grado di rilevare minacce fino a 2.000 chilometri di distanza. Il Thaad, acronimo di Terminal High-Altitude Area Defense, è stato sviluppato da Lockheed-Martin ed è invece a corto raggio (150-200 km), anch’esso distrugge l’obiettivo nella fase terminale di volo con un impatto diretto. Una delle caratteristiche che lo rendono unico è l’assenza di esplosivo a bordo, progettato per contrastare i missili Scud sovietici.
Semplificando, la capacità di lancio remoto dei Patriot e dei Thaad consente all’Esercito di utilizzare “il missile giusto per la giusta minaccia al momento giusto”, ma il Thaad entrò in servizio nel 2008, sviluppato in poco tempo e non privo di problemi.
Thaad, un sistema moderno ma creato molto in fretta
Nel giugno 2021 due test di volo su tre, volti a integrare i sistemi Patriot, fallirono a causa di problemi software, secondo un rapporto del Government Accountability Office (Gao). Il Patriot agisce a corto raggio, mentre il Thaad anche a medio e intermedio raggio, evitando che i detriti cadano sul territorio da proteggere. In Corea del Sud, sono stati schierati contro la minaccia del Nord, integrando radar avanzati e missili Patriot.
Il limite del Thaad è che non è efficace contro missili ipersonici. Le prove di volo negli Usa miravano a supportare la “capacità regionale urgente” detta Patriot Launch-on-Remote, per permettere ai Patriot di intercettare con i dati del radar Thaad prima di rilevare da soli il bersaglio. I primi due test fallirono per problemi software. Una prova successiva, con una modifica, ebbe successo.
Ora Israele dovrà capire il limite del proprio sistema difensivo e rispondere all’attacco yemenita. Il premier Netanyahu ha dichiarato: “Noi, insieme al mondo intero, siamo minacciati dagli Houthi. Non lo tollereremo e prenderemo dure contromisure, ricordando sempre che hanno agito su ordine e con il sostegno dell’Iran”.
È probabile che l’evento del 4 maggio porti a un’analisi congiunta Israele-Usa dei resti del missile per individuarne le caratteristiche e correggere eventuali vulnerabilità. In passato, indagini simili hanno portato a modifiche significative: basti pensare ai potenziamenti del Patriot post-1991 e agli aggiornamenti del sistema Aegis.
La produzione missilistica difensiva degli Stati Uniti resta superiore a quella degli S-400 russi, considerati rivali del Thaad ma criticati per le prestazioni in Ucraina contro missili a bassa quota e droni. Simile è l’HQ-9 cinese, che però non è stato ancora testato in combattimento.
Al contrario, Thaad e Arrow hanno dimostrato alti tassi di successo in test controllati e scenari reali. È quindi probabile che Stati Uniti e Israele potenzino ulteriormente i loro sistemi di difesa nei prossimi mesi.