Israele, il figlio di Netanyahu attacca l’intelligence: “Lo Shin Bet ha provato a rovesciare il governo di mio padre”

  • Postato il 11 novembre 2024
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Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha lanciato pesanti accuse, come riporta il Times of Israel, contro il servizio di sicurezza interna Shin Bet, sostenendo che l’agenzia ha tentato di rovesciare il governo del padre e torturato soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf). Queste dichiarazioni sono state pubblicate in una serie di post su X per commentare le indagini che coinvolgono figure dell’ufficio del premier per sospette fughe di documenti di intelligence classificati, manipolazione dei verbali delle riunioni di gabinetto e presunto ricatto nei confronti di un alto ufficiale militare.

Nell’ambito delle indagini, sono stati arrestati quattro membri delle Idf e il portavoce di Netanyahu, Eli Feldstein, per il presunto furto di documenti top secret dell’intelligence militare. Yair Netanyahu ha scritto: “È lo stesso Shin Bet che arresta e tortura ufficiali dell’IDF per cose assurde, lo stesso Shin Bet che qualche mese fa ha rilasciato il dottor Mengele di Gaza, direttore dell’ospedale Shifa, insieme a decine di terroristi con la scusa che non c’era posto nelle prigioni?”.

In riferimento al processo del padre per corruzione ha poi aggiunto: “Abbiamo avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte dei procuratori, dei media e dei tribunali. Ma non abbiamo ancora avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte di tutti i suddetti e dello Shin Bet e dell’esercito”. Ha concluso con un’ulteriore provocazione: “È una repubblica delle banane come il Sud America negli anni ’60”.

Un altro post di Yair Netanyahu descrive le indagini sul padre come una “calunnia e un gaslighting (manipolazione psicologica, ndr) progettati per nascondere al pubblico le deliberazioni della giunta nella notte del 7 ottobre che escludevano il primo ministro”, un’allusione a una consultazione telefonica condotta dal capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi. In quell’occasione, i capi della sicurezza avevano concordato di monitorare segnali allarmanti provenienti da Gaza senza riuscire a identificare e prevenire l’attacco devastante in arrivo.

Yair Netanyahu, noto per il suo stile provocatorio sui social media e per essere stato coinvolto in più azioni legali a causa delle sue dichiarazioni online, ha attaccato regolarmente negli ultimi mesi i servizi di sicurezza, il sistema giudiziario e i manifestanti contro la riforma giudiziaria del governo. Da un anno vive vicino a Miami, dove si sarebbe trasferito dopo che il padre e la madre gli avevano chiesto di cessare l’attività sui social media e di non interagire con legislatori o ministri. Questo trasferimento sarebbe stato richiesto in seguito alle accuse secondo cui i suoi post alimentavano tensioni in Israele e peggioravano i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. La decisione di Yair Netanyahu di restare negli Stati Uniti durante lo scoppio della guerra aveva già attirato ulteriori critiche, poiché molti israeliani sono tornati nel loro Paese per unirsi ai 300.000 riservisti convocati.

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Il Fatto Quotidiano

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