Israele e la Colonia E1 in Cisgiordania: come nasce e perché secondo Smotrich “seppellisce” lo Stato palestinese
- Postato il 21 agosto 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
.png)
Con il via libera alla costruzione di 3.400 nuovi insediamenti in Cisgiordania sulla collina E1 (E sta per espansione), alle porte di Gerusalemme, il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich ha avvisato: “Lo Stato palestinese viene cancellato, non con gli slogan, ma con i fatti. È un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea”. Come è possibile che il nuovo piano di insediamenti possa seppellire la soluzione dei due stati, per dirimere il conflitto in Medio Oriente?
Da anni l’area – 12 chilometri quadrati – è stata battezzata dai palestinesi Collina del Giorno del Giudizio. Perdere quel lembo di terra significa interrompere la contiguità territoriale fra la Cisgiordania del Nord (Ramallah, Nablus, Jenin) e quella del sud (Hebron, Betlemme), dove vive 1 milione di palestinesi, con il rischio degli sfollamenti forzati.
Una parte degli israeliani è convinta della necessità di garantire la continuità territoriale tra Gerusalemme e Ma’ale Adumim (la più grande colonia israeliana) per raggiungere il Mar Morto e il confine con la Giordania. Ovvero l’espansione della città santa con un corridoio fin dentro ai territori palestinesi, per seppellire le ambizioni di uno Stato sovrano.
I piani di Israele per assumere il controllo della collina E1 risalgono fino agli anni ’90 e portano la firma dei governi laburisti di Yitzhak Rabin. Sono fermi dal 2005 – per motivi politici e le pressioni Usa – da quando Ariel Sharon li ripose nel cassetto: il leader conservatore si piegò alle pressioni di George W. Bush, favorevole alla soluzione dei due Stati. I piani furono scongelati da Netanyahu nel 2012, con il primo via libera durante il suo governo, a ridosso delle elezioni del febbraio 2020.
Negli Usa, già durante il primo mandato Donald Trump aveva mostrato scetticismo sulla soluzione dei due Stati, avversata da Netanyahu. Ma il premier israeliano non era mai andato fino in fondo sugli insediamenti nella collina E1, per il timore della rivolta dei palestinesi con il via della terza intifada. Tuttavia, l’eccidio di Hamas del 7 ottobre 2023 e la guerra nella Striscia di Gaza hanno cambiato ogni scenario.
Le migliaia di abitazioni israeliane, da costruire sulla collina E1, renderebbero carta straccia gli accordi di Oslo, che divisero il territorio palestinese in 3 aree. Sotto il controllo dell’Anp il territorio A, il B a controllo congiunto con Israele e il C, allora come oggi ancora controllato dall’Idf. Nelle aree B e C, tuttavia, Israele sta imponendo il pugno duro con le demolizioni delle case palestinesi e la costruzione di avamposti di Tel Aviv. Nell’area C, quest’anno sono sorti oltre 70 colonie israeliane.
Nel 2025 il governo ha investito 1,9 miliardi di dollari per le infrastrutture in Cisgiordiania. Complessivamente Israele ha approvato 24.338 nuove unità di insediamento in Cisgiordania, più del doppio rispetto al 2024.
L'articolo Israele e la Colonia E1 in Cisgiordania: come nasce e perché secondo Smotrich “seppellisce” lo Stato palestinese proviene da Il Fatto Quotidiano.