Israele colpisce gli impianti di produzione droni in Libano
- Postato il 6 giugno 2025
- Di Panorama
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La scorsa notte, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno condotto raid mirati contro siti utilizzati dall’unità aerea di Hezbollah (127) per la costruzione di droni e lo stoccaggio di materiali, localizzati nel quartiere Dahieh, a Beirut, e nel sud del Libano. L’operazione è stata confermata dal portavoce militare israeliano. Secondo le IDF, durante il conflitto, questa unità ha lanciato oltre mille droni, sia armati che da ricognizione, verso il territorio israeliano.
«Nonostante gli accordi esistenti tra Israele e Libano», ha affermato l’esercito, «la divisione aerea di Hezbollah continua a operare in ambito terroristico, ampliando costantemente le proprie capacità. Sta infatti lavorando alla produzione in massa di droni, sotto il comando e con il sostegno economico di elementi iraniani, nell’ambito della strategia di Teheran per colpire Israele». Le IDF hanno aggiunto che, nel corso del tempo, l’Iran ha garantito supporto logistico e finanziario a questo progetto, agendo in stretta sinergia con Hezbollah. I miliziani si recherebbero regolarmente in Iran per ricevere formazione specifica sui sistemi di produzione, aumentando così la capacità del gruppo di fabbricare droni direttamente sul suolo libanese. «Le nostre unità hanno scoperto che, anche dopo l’entrata in vigore degli accordi, Hezbollah ha proseguito queste attività, e siamo determinati a colpire i terroristi formati in Iran che pianificano attacchi contro Israele», ha dichiarato il portavoce militare. Tra gli obiettivi colpiti vi sarebbe anche un laboratorio situato nel sud del Libano, destinato alla produzione di droni impiegati per scopi offensivi, raccolta d’intelligence e rafforzamento delle capacità di sorveglianza del gruppo.
Prima di eseguire gli attacchi, le IDF hanno adottato misure per contenere al minimo i rischi per la popolazione civile, tra cui l’uso di armamenti di precisione, operazioni di ricognizione aerea e informazioni ottenute da fonti di intelligence. Tuttavia, le infrastrutture colpite erano localizzate in aree densamente abitate. «Questo», si legge nel comunicato, «è l’ennesimo esempio della strategia cinica di Hezbollah, che utilizza civili libanesi come scudi umani».Secondo l’esercito israeliano, le attività rilevate in questi siti rappresentano «una chiara violazione degli accordi siglati tra Israele e Libano». Le IDF hanno inoltre ribadito la loro prontezza a operare sia in chiave difensiva che offensiva per neutralizzare ogni minaccia rivolta contro il territorio israeliano e i suoi cittadini, impedendo a Hezbollah di ripristinare le proprie strutture operative.
Giovedì sera sono stati lanciati nuovi attacchi contro obiettivi appartenenti all’unità aerea 127 nel quartiere di Dahieh, nella periferia meridionale di Beirut. In una mossa poco comune, le IDF avevano in precedenza annunciato pubblicamente che sarebbero intervenute contro strutture sotterranee utilizzate per la costruzione di UAV, realizzate intenzionalmente all’interno di aree residenziali. «Sebbene formalmente siano in vigore intese con il Libano», ha sottolineato l’IDF, «Hezbollah sta continuando la produzione su larga scala di droni, con il diretto sostegno e la supervisione di elementi iraniani». Le forze armate israeliane ritengono che l’uso massiccio di droni da parte dell’organizzazione sciita rappresenti un elemento centrale della sua strategia terroristica e che la produzione in corso punti ad accrescere il proprio arsenale in vista di futuri conflitti. «Si tratta», ha proseguito l’IDF, «di una grave violazione degli accordi e di un fattore che compromette la stabilità stessa del Libano, impedendo la piena applicazione degli impegni bilaterali».
Parallelamente, il portavoce in lingua araba delle IDF ha rivolto un messaggio urgente agli abitanti dell’area di Dahieh, in particolare nelle aree di Al-Hadath, Haret Hreik e Burj Al-Barajneh: «Vi trovate in prossimità di strutture riconducibili a Hezbollah. Per salvaguardare la vostra incolumità e quella dei vostri familiari, vi invitiamo ad abbandonare immediatamente gli edifici e a mantenerne una distanza minima di 300 metri». Fonti locali riportano che l’annuncio ha generato panico tra i residenti, con numerosi tentativi di fuga in previsione di ulteriori bombardamenti. Il ministro della Difesa Israel Katz ha replicato duramente alle critiche mosse dal presidente libanese Joseph Aoun in seguito agli attacchi aerei compiuti nel quartiere Dahieh contro postazioni di Hezbollah. «Signor Presidente, non ci potrà essere né pace a Beirut né stabilità per il Libano senza che Israele sia messo nelle condizioni di garantire la propria sicurezza», ha dichiarato Katz. «Gli accordi devono essere rispettati. Se non prenderete i provvedimenti necessari, saremo costretti ad agire con forza crescente». Il ministro ha inoltre ribadito che il governo libanese è pienamente responsabile per quanto accade all’interno dei propri confini, esortandolo a disarmare Hezbollah e a bloccare ogni attività di produzione di droni che costituisca una minaccia per i centri abitati del nord di Israele. Katz ha anche rivolto un monito all’esercito libanese: «Spetta a voi garantire l’applicazione effettiva del cessate il fuoco, non attraverso manovre coordinate come quelle tentate ieri». Ha infine concluso: «La sicurezza dei nostri cittadini settentrionali è una priorità assoluta. Non permetteremo che si torni allo scenario esistente prima del 7 ottobre. In assenza di interventi da parte vostra, continueremo a operare con tutta la determinazione necessaria».