Israele chiude lo spazio aereo nel Nord: timori di attacchi dal Libano. Sono 16 i membri di Hezbollah uccisi nel raid a Beirut

  • Postato il 21 settembre 2024
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Libano e Israele sono sull’orlo di una nuova guerra. L’allerta si percepisce anche a Tel Aviv, tanto che è stato deciso di chiudere per 24 ore lo spazio aereo nazionale nel Nord del Paese, da Hadera fino al confine con il Paese dei Cedri. Solo ai mezzi dell’Aeronautica sarà permesso volare sui cieli settentrionali per il timore che razzi di Hezbollah possano colpire aerei civili, dopo il raid di venerdì su Beirut che ha colpito, da quanto si apprende, una riunione del comando delle forze d’élite di Hezbollah, l’unità al-Radwan, uccidendo 16 dei suoi membri. La pista di atterraggio di Megiddo, invece, è aperta solo per i voli commerciali che decollano verso sud.

Come detto, il numero degli esponenti del Partito di Dio eliminati nell’ultimo raid di Israele che ha demolito una palazzina, uccidendo anche 31 civili tra cui 3 bambini, è cresciuto, come dichiarato anche dal partito armato libanese. Si tratta di due comandanti militari, il capo dell’unità Radwan, Ibrahim Aqil, e un alto comandante della stessa forza speciale, Ahmed Wahbi, che ha supervisionato le operazioni militari durante la guerra di Gaza fino all’inizio del 2024, e di 14 combattenti dell’ala armata della formazione sciita. “Il comando delle forze al-Radwan era riunito nella zona sotterranea“, ha spiegato la fonte. Ma questo non li ha salvati dal potente raid israeliano, dato che l’esercito ha usato aerei da combattimento F-15 che hanno lanciato quattro missili penetranti che hanno colpito il secondo piano interrato dove si stava tenendo la riunione.

I recenti attacchi di Israele in Libano, compreso quello sferrato con l’utilizzo di cercapersone manomessi con dell’esplosivo, non hanno inferto solo un duro colpo a Hezbollah, ma hanno coinvolto anche l’Iran e il suo ambasciatore a Beirut. Così Teheran, mentre riflette sulla possibilità e le modalità con le quali rispondere all’affronto, coglie l’occasione delle commemorazioni della guerra Iran-Iraq (1980-1988) per mostrare i muscoli. Nella parata militare che si è tenuta nella capitale al mausoleo dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, alla presenza del presidente Masoud Pezeshkian, hanno sfilato anche il nuovo missile balistico a lungo raggio Jihad a carburante liquido e il nuovo drone kamikaze Shahed 136-B.

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