Israele, arrestata la procuratrice militare: autorizzò la diffusione di un video che mostra abusi dell’Idf su un detenuto palestinese
- Postato il 3 novembre 2025
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 - Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            Era scomparsa per alcune ore, facendo temere per la sua vita. E’ stata ritrovata a Herzliya, spiaggia vicino a Tel Aviv, poco prima di finire in manette. L’ex procuratrice militare israeliana Yifat Tomer-Yeroushalmi è stata arrestata in relazione a un’indagine sulla fuga di notizie di un video che mostra soldati israeliani che abusano di detenuti palestinesi nel carcere di massima sicurezza di Sde Teiman. La polizia ha arrestato anche l’ex procuratore capo, il tenente colonnello Matan Solomosh. Entrambi sono accusati di ostruzione alla giustizia per la fuga di notizie e per il presunto insabbiamento di un’indagine interna su quanto accaduto. Rischiano fino a tre anni di carcere.
Venerdì, dopo 30 anni di servizio, Tomer-Yerushalmi aveva presentato una lettera di dimissioni in cui ammetteva di aver approvato il leak del filmato che documenta le violenze. Quindi, secondo i media israeliani, aveva lasciato un biglietto d’addio, abbandonato la sua auto e fatto perdere le proprie tracce. Secondo la tv israeliana Channel 12 il biglietto recitava: “Vi amo, prendetevi cura di voi”. Secondo Ynet, diceva: “Non guardatevi indietro”. Nessuno di questi resoconti è stato confermato, ma i messaggi che avevano fatto temere che la donna volesse togliersi la vita. Dopo diverse ore di tensione e di ricerche ieri, 2 novembre, la donna è stata ritrovata a Herzliya, a quanto pare dopo aver contattato il marito che ha guidato la polizia sul posto dove si trovava.
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha annunciato oggi “il servizio penitenziario agirà con maggiore vigilanza per garantire la sicurezza della detenuta”. Ma la polizia, ha riferito Channel 12, sospetta che Tomer-Yerushalmi non avesse alcuna intenzione di suicidarsi e che si sia trattato di una messinscena per sbarazzarsi del suo telefono, che potrebbe contenere informazioni compromettenti. Secondo la ricostruzione fatta dall’emittente televisiva e rilanciata dal Times of Israel, l’ex procuratrice avrebbe portato con sé due telefoni: con uno avrebbe fatto in modo di essere localizzata, l’altro lo avrebbe gettato in mare.
“La decisione di aprire un’indagine sull’incidente alla base di Sde Teiman era necessaria – ha spiegato Tomer-Yerushalmi nella lettera di dimissioni -. I detenuti di Sde Teiman sono terroristi e terroristi della peggior specie. È imperativo consegnarli alla giustizia. Tuttavia, ciò non diminuisce il nostro dovere di indagare quando vi è un ragionevole sospetto di violenza contro un detenuto. Purtroppo, questa convinzione di base, secondo cui ci sono azioni che non devono mai essere intraprese, nemmeno contro il più spregevole dei detenuti, non convince più tutti”. “Negli ultimi due anni – ha proseguito la procuratrice militare -, ho dovuto agire in difesa dell’unità e del suo personale contro una campagna di delegittimazione. Gli ufficiali dell’Avvocato Generale Militare si sono trovati a subire attacchi personali, duri insulti e persino vere e proprie minacce. Tutto questo perché abbiamo vigilato sullo stato di diritto nelle Idf”.
Per questo “in qualità di capo dell’Avvocato Generale Militare, e spinta da un profondo senso di responsabilità nei confronti delle Idf, dell’unità e dei miei subordinati, ho approvato la diffusione di materiale ai media nel tentativo di contrastare la falsa propaganda rivolta contro le autorità militari preposte all’applicazione della legge. Mi assumo la piena responsabilità di qualsiasi materiale diffuso ai media dall’interno dell’unità. Da questa responsabilità deriva anche la mia decisione di concludere il mio mandato di Avvocato Generale Militare”.
Da quattro anni massima rappresentante legale dell’esercito, Tomer-Yerushalmi era stata duramente attaccata da politici di estrema destra e dai loro sostenitori da quando era emersa la notizia che fosse lei l’ideatrice della fuga di notizie. Era stata accusata di aver diffuso una “diffamazione del sangue” contro i soldati e definita una traditrice del suo Paese e delle sue truppe, poiché il video aveva causato un significativo danno alla reputazione di Israele.
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