Isola di Caprera, tra storia di Garibaldi e natura selvaggia della Sardegna
- Postato il 20 agosto 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
- 2 Visualizzazioni

L’Isola di Caprera è stata l’ultimo approdo dell’anima ribelle di Garibaldi, e anche per questo non è un luogo che ci si ferma solo a guardare. Da queste parti il vento ha l’odore della salsedine e del mirto, le rocce granitiche custodiscono storie di battaglie e silenzi, e i sentieri si aprono su panorami che sembrano rubati a un sogno mediterraneo. Passeggiare a Caprera è come muoversi tra il battito lento della natura selvaggia e l’eco lontana di un uomo che scelse di viverla fino all’ultimo giorno, facendone un rifugio, un simbolo e una promessa di libertà. Ecco cosa fare e vedere.
Dove si trova e come arrivare a Caprera
Caprera è parte dell’arcipelago della Maddalena, a due passi dalla Sardegna ma con un’atmosfera tutta sua, quasi fuori dal tempo. Per raggiungerla, la prima tappa è Palau, un piccolo paese sulla costa nord-est dell’isola: da lì partono i traghetti che in meno di mezz’ora conducono a La Maddalena. Una volta giunti alla Maddalena, basta un breve trasferimento in autobus o in taxi per sbarcare a Caprera, collegata con un ponte.
Non serve prenotare mesi prima, ma nei mesi estivi conviene muoversi con un po’ di anticipo, perché l’isola è una piccola perla molto amata. E una volta lì, il vero viaggio comincia: tra strade di campagna, profumi di macchia mediterranea e il mare sempre a portata di mano.
Cosa vedere a Caprera
La cosa più bella di Caprera è che ogni suo angolo ha qualcosa da raccontare. Tra calette che appaiono come miraggi, sentieri che si arrampicano su panorami mozzafiato e testimonianze storiche che parlano di Garibaldi, conoscere cosa vedere qui significa lasciarsi sorprendere dalla sua natura selvaggia e dal suo passato intenso.
Museo Garibaldi
Il viaggio a Caprera non può che iniziare dal Museo Garibaldi che, oltre a essere una casa da visitare, è il cuore pulsante della storia che l’isola racconta. Da queste parti il rivoluzionario italiano scelse di ritirarsi, lontano dal caos del mondo, e si costruì un rifugio semplice ma pieno di significato. Oltre agli oggetti personali e alle fotografie, c’è un dettaglio che spesso sfugge ai turisti: la disposizione delle stanze riflette la filosofia di vita di Garibaldi, fatta di pragmatismo e amore per la natura.
Dietro il museo c’è anche un piccolo orto, ancora oggi curato con rispetto, dove crescono le stesse erbe aromatiche che Garibaldi amava usare per cucinare.
Cimitero di Garibaldi
A poca distanza dal museo c’è pure il cimitero dove riposta il grande patriota italiano, immerso in una zona tranquilla e circondato dalla macchia mediterranea. Non è un posto affollato o turistico, anzi: chi arriva qui trova subito un senso di pace e rispetto, come se il tempo rallentasse per onorare davvero la memoria del generale.
È facile da raggiungere perché basta una breve passeggiata dal museo, lungo un sentiero ben segnalato che attraversa ulivi e arbusti profumati.
Sentiero panoramico di Cala Coticcio
Non sono per la bellezza della spiaggia, ma anche per l’emozionante panorama: il sentiero panoramico di Cala Coticcio permette di camminare tra la macchia mediterranea profumata, per poi scorgere angoli di mare che tolgono il fiato.
Questo percorso non è solo una passeggiata, è una vera e propria immersione nella natura più autentica, con rocce modellate dal vento e piante selvatiche che accompagnano ogni passo. La cosa da non credere è che, anche nei mesi più affollati, in alcuni momenti riesce a conservare quell’aria di tranquillità.
Monte Tejalone
Decisamente interessante il Monte Tejalone, uno dei punti più alti di Caprera. Da lì c’è una vista che spazia fino alla Maddalena e oltre. Raggiungerlo richiede una camminata decisa su un sentiero che sale tra massi e vegetazione tipica, ma ogni passo è una piccola conquista che ripaga con panorami spettacolari.
Non è un sito affollato o troppo turistico, ma più che altro è uno spot dove storia e natura si incontrano senza filtri.
Le fortificazioni dell’isola
A Caprera le fortificazioni non sono castelli romantici, ma strutture militari in granito, costruite tra fine Ottocento e metà Novecento per sorvegliare il mare e proteggere il nord della Sardegna.
Molte sorgono in punti panoramici e inaccessibili, scelte apposta per avere campo visivo e strategico. La più famosa è Forte Arbuticci, oggi trasformato nel Memoriale Giuseppe Garibaldi, che racconta la vita dell’Eroe dei Due Mondi, ma che conserva la sua anima di avamposto, con terrazze che guardano fino alla Corsica.
Poi ci sono le batterie costiere, come la Batteria di Punta Rossa, affacciata sull’estremità sud dell’isola, o quelle di Poggio Rasu e Candeo, dove ancora si vedono postazioni per i cannoni, gallerie e depositi. Oggi queste fortificazioni non servono più a difendere niente, ma regalano viste emozionanti e raccontano una pagina meno nota dell’isola.
Punta Rossa
Punta Rossa è un promontorio roccioso che segna i confini più selvaggi di Caprera, posto sull’estremità sud-occidentale dell’isola. Per arrivarci bisogna intraprendere dei sentieri che si snodano tra macchia fitta e rocce granitiche, regalando però un senso di isolamento e libertà che pochi altri posti sanno offrire.
I sardi amano questa zona perché è perfetta per chi cerca il silenzio vero, lontano da tutto, dove il rumore più forte è quello del vento che si infrange sulle scogliere. Da qui, il mare si apre in un abbraccio vasto e infinito, e la luce del sole cambia continuamente il colore delle rocce, dando a Punta Rossa un fascino mutevole e ipnotico.
Le 9 spiagge più belle dell’Isola di Caprera
Ora passiamo al magnifico mare, che lambisce spiagge e calette che da sole valgono il viaggio. Questi litorali, però, non sono semplici distese di sabbia, ma piccoli rifugi dove l’acqua salata si fa poesia. Dalla sabbia finissima alle rocce levigate dal tempo, dal verde intenso della macchia che arriva quasi a lambire l’acqua, ogni spiaggia ha sempre qualcosa da raccontare. Ecco le migliori:
- Cala Coticcio: spesso chiamata “Tahiti” per il suo mare turchese e la sabbia finissima, è una delle più belle dell’isola. L’ingresso alla cala via terra è solo con guida ambientale autorizzata e con ticket del Parco (contingentamento giornaliero). Qui, inoltre, non ci sono bar o servizi;
- Cala Brigantina: piccola insenatura nascosta tra rocce granitiche e macchia fitta, il top per chi cerca tranquillità lontano dalla folla. Anche qui l’accesso è esclusivamente con guida autorizzata e con prenotazione/contingentamento. Il mare è limpido e la natura intatta;
- Cala Napoletana: minuta ma bellissima, sorprende per il suo mare cristallino e le scogliere di granito che la circondano. Si raggiunge con una passeggiata che può superare anche un’ora di tempo, lungo un sentiero facile ma panoramico. Non ci sono servizi;
- Cala Garibaldi: è una delle spiagge più famose e amate di Caprera, non solo per il suo mare trasparente ma anche per il legame storico con Giuseppe Garibaldi. L’accesso è semplice, con un breve percorso a piedi dalla strada principale, mentre la sabbia è chiara e i fondali bassi;
- Cala Serena: raccolta e tranquilla, è circondata da rocce granitiche levigate e macchia mediterranea profumata. Vi si arriva tramite un sentiero breve, ma un po’ di attenzione è sempre necessaria. Il mare è pulito e l’atmosfera molto intima, ideale per chi cerca un angolo appartato;
- Cala Andreani: spiaggia di sabbia chiara e fine, bagnata da un mare dalle sfumature turchesi e protetta da una piccola baia che la ripara dal vento. Per arrivarci occorre intraprendere una strada sterrata più un brevissimo sentiero dall’area di sosta;
- Cala Portese: conosciuta anche come “la spiaggia dei due mari”, è un’ampia distesa di sabbia chiara circondata da acque basse e trasparenti, il top per famiglie e per chi desidera un accesso semplice al mare. Alla spiaggia si può arrivare in auto o a piedi, con la possibilità di trovare un po’ d’ombra naturale grazie alla vegetazione alle spalle. La sua particolarità è la posizione, perché qui il mare lambisce la spiaggia su entrambi i lati;
- Spiaggia del Relitto: piccola caletta famosa per lo scheletro di una barca, il motoveliero Trebbo, incendiata e spiaggiata nel 1955, che le regala un’atmosfera unica e un tocco di mistero. Vi si arriva piuttosto facilmente, ovvero parcheggiando di fronte o poco prima. Il mare è un sogno e poco profondo;
- Spiaggia di Porto Palma: ampia insenatura sabbiosa riparata dal vento, molto frequentata anche dagli appassionati di vela grazie alla presenza di una base nautica. Accessibile sia in auto che a piedi, ha acque calme e una posizione riparata.

Info utili per la visita
Visitare Caprera è un’esperienza che unisce mare, natura e storia, ma conviene sapere alcune cose prima di partire. L’accesso all’isola prevede un ticket di ingresso di 1 euro per i non residenti e diverse norme/permessi per barche e attività. Essendo un’area protetta del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, vanno rispettate regole precise: niente campeggio libero, fuochi, raccolta di piante o sabbia, e massima attenzione a non lasciare rifiuti.
Non esistono veri e propri centri abitati o hotel, quindi non si può pernottare sull’isola. Ciò vuol dire che per dormire bisogna cercare alloggio alla Maddalena o a Palau. È bene anche sapere che ci sono pochissimi bar o punti ristoro, per cui conviene portare acqua e cibo, soprattutto se si visitano calette lontane.
Gli spostamenti avvengono in auto, moto, bici o a piedi, e alcune spiagge richiedono camminate su sentieri a volte impegnativi. Il lato positivo è che la natura è rimasta intatta; quello “meno comodo” è che mancano servizi e ombra in molte aree, quindi è bene organizzarsi. In estate l’afflusso è alto nelle spiagge più famose, mentre in bassa stagione si gode di pace assoluta e bellezza allo stato puro.