Irresponsabilità politica sui vaccini: quando il consenso vale più della verità

  • Postato il 17 dicembre 2024
  • Di Il Foglio
  • 1 Visualizzazioni
Irresponsabilità politica sui vaccini: quando il consenso vale più della verità

La farsa della commissione Covid, creata esclusivamente per motivazioni politiche e per creare l’ennesima “red flag” su cui scatenare discussioni mentre si nasconde l’incapacità di affrontare i problemi della sanità pubblica del paese, sarebbe da passare completamente sotto silenzio, se non fosse che le dichiarazioni di certi suoi esponenti sono in realtà non solo una miccia per le discussioni, ma anche estremamente pericolose per le evidenti falsità che propalano.

   

A proposito del rifiuto di vaccinarsi e della paura dei vaccini da parte di alcuni cittadini, questo ha recentemente dichiarato il presidente di quella commissione, il senatore Marco Lisei: “E avevano ragione ad aver paura, bisogna dire chiaramente che alcuni vaccini hanno causato dei morti, alcuni vaccini hanno causato degli effetti avversi: è una verità accertata". È giusto, ha quindi aggiunto, "che queste persone potessero aver paura, e anche scegliere di non vaccinarsi".

  
Ecco l’esempio perfetto dell’irresponsabilità della politica in cerca di voti, anche sacche piccole e poco significative: invece di rassicurare il cittadino, sulla scorta delle evidenze che la vaccinazione in miliardi di dosi condotta in tutto il mondo ha ormai fornito, si fa riferimento agli eventi avversi e alle possibili morti da vaccino, per attaccare i governi precedenti e presentarsi come i vendicatori, giunti a ristabilire la verità. La scelta politica del senatore Lisei di FdI, autore delle dichiarazioni riportate, è razionale, perché questi sono i tempi in cui essa paga, come dimostra il programma di “retribution” che ha portato di nuovo al potere Trump; ciò non toglie che seppure convenienti, le affermazioni che egli fa sono assolutamente e palesemente false, proprio come quelle dei terrapiattisti o dei sostenitori dell’esistenza delle scie chimiche.
Si badi bene: non sono false nel punto in cui esse si riferiscono a effetti collaterali o morti, ma nel punto in cui si afferma che tali rarissimi e molte volte dubbi eventi siano sufficienti a giustificare la paura della vaccinazione.

     
La rarità di tali eventi, infatti, è stata misurata con precisione via via crescente, e il rischio conseguente è dimostrabilmente inferiore a quello che ci si assume guidando l’automobile in Italia, o fumando una sigaretta, o bevendo vino, o insomma esercitando una qualunque delle attività che comunemente esercitiamo nella vita di tutti i giorni, ivi incluse quelle cui siamo costretti in presenza di malattie pericolose, quando assumiamo farmaci mai privi di effetti collaterali.

   
Il rischio dei vaccini somministrati alla figlia di Giorgia Meloni, una scelta che ella ha rivendicato, non è affatto inferiore a quello dei vaccini che sono stati somministrati durante la recente pandemia; eppure, chissà perché e solo retrospettivamente, il senatore Lisei ritiene di dover erigere a eroica la scelta di quei pochi così impauriti da ricorrere a ogni sotterfugio pur di non vaccinarsi.

      
Invece di rassicurare, spiegare, mostrare dati che ormai sono solidissimi, si vuol dare ragione proprio a quei pochissimi che i fatti hanno inequivocabilmente dimostrato di essere in torto; e questo al solo scopo di recuperare l’ennesima sacca di consenso, da sommare alle tante altre che, con altre dichiarazioni balzane, altri esponenti politici del proprio partito riusciranno a portare a casa.

  
Carezzare ogni minoranza arrabbiata, sfruttare ogni dissenso, dare ragione a ognuno che ha evidentemente torto; se lo si fa in maniera capillare, come anche altri movimenti populisti hanno dimostrato, questa è una scelta che, almeno momentaneamente, in politica paga, portando al potere o consentendo di mantenerlo.

 
Il prezzo, però, è alto: il primo esperimento su larga scala di cosa significhi seguire certe idee è probabile che avverrà negli Stati Uniti, ove ogni sorta di ciarlatani e urlatori è andato a occupare i centri di potere della sanità pubblica e di altri settori strategici dell’amministrazione.

   
Gli avversari politici e personali saranno certamente puniti; il consenso degli arrabbiati sarà guadagnato; ma la biologia non si combatte con i voti, e staremo a vedere quali saranno le conseguenze di certe scelleratezze erette a sistema di governo – purtroppo per tutti, e non solo per i loro perpetratori.

Continua a leggere...

Autore
Il Foglio

Potrebbero anche piacerti