“Io, tutte le mattine al cimitero per stare con Giulia. Senza di lei non c’è più nulla”: il dolore di Franco Tramontano

  • Postato il 26 novembre 2024
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Io alla mattina, tutti i giorni, la prima cosa che faccio è andare al cimitero, ho bisogno di stare un po’ con Giulia, con quel pezzo di marmo che mi ricorda mia figlia Giulia. E poi ricomincia la mia giornata, col lavoro, poi torno a casa, e basta. Non esistono feste, non esiste più un divertimento, più nulla“. All’indomani della sentenza che ha condannato Impagnatiello all’ergastolo, il padre di Giulia Tramontano su Repubblica parla della figliauccisa con 37 coltellate al settimo mese di gravidanza dal padre del bambino – parla della decisione dei giudici, dell’impegno contro la violenza sulle donne e delle manifestazioni di affetto ricevute da lui e dalla sua famiglia dopo l’uccisione di Giulia.

Lui, Franco Tramontano, per sentirsi vicino alla figlia va sulla sua tomba tutte le mattine, consapevole che da un anno e mezzo “non viviamo più. La nostra vita oggi è praticamente il lavoro, grazie al quale riusciamo a non stare sempre a pensare alla stessa cosa”. Nelle tante lettere che arrivano a casa, “ci sono persone che anche meglio di noi, pur non avendola mai conosciuta, riescono a dire cosa ha rappresentato Giulia e tutta questa storia terribile”. Poi ricorda la figlia, che aveva 29 anni quando è stata uccisa il 27 maggio 2023. Era “molto riservata, anche nei miei confronti – racconta -. Aveva un rapporto bellissimo con sua mamma, e con me aveva quasi soggezione – dice -. Ricordo una delle ultime occasioni in cui ci siamo visti, lei era a casa mia. Ha chiamato sua mamma, le ha detto: “Mamma, non mi lasciare sola con papà, io mi vergogno”, diceva così perché era incinta… questa era Giulia: una ragazza troppo riservata, veramente troppo gentile. Continuerà a vivere in noi, questa è una cosa indelebile. In noi e in tantissime altre persone che ci contattano sempre”.

Quanto alla sentenza, Franco Tramontano ha spiegato che sapere di Impagnatiello seduto a pochi metri da lui non gli ha fatto nessun effetto, perché quella persona “rappresenta il nulla” e che, “conoscendo le qualità della presidente della Corte che si sa che è una persona tosta” la famiglia si aspettava la sentenza di ergastolo. Anche se la famiglia di Giulia dovrà affrontare probabilmente ancora due processi, il secondo e il terzo grado. “La storia continua e per noi il dolore… perché siamo costretti a risentire e a rivivere certe cose che ci feriscono, ci fanno male”.

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Il Fatto Quotidiano

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