"Io discriminata a favore di colleghi gay", la Corte Suprema Usa le dà ragione

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Di Agi.it
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"Io discriminata a favore di colleghi gay", la Corte Suprema Usa le dà ragione

AGI - La Corte Suprema ha dato ragione a una donna eterosessuale che aveva denunciato di essere stata vittima di pregiudizi sul posto di lavoro e di essere stata esclusa da posizioni andate a colleghi gay.
La decisione dei giudici federali, scrive il Washington Post, renderà più facile dimostrare la fondatezza delle cause per discriminazione sul posto di lavoro. Viene infatti accantonato lo standard utilizzato in quasi metà dei tribunali federali degli Stati Uniti in base al quale i ricorrenti bianchi, maschi ed eterosessuali dovevano dimostrare di essere professionalmente migliori dei candidati alla stessa posizione appartenenti a minoranze etniche o sessuali.

Il giudice Ketanji Brown Jackson, prima donna afroamericana a essere nominata alla Corte Suprema, ha redatto il parere e ha concordato con quanto sostenuto da Marlean Ames: che fosse incostituzionale avere standard diversi per gruppi di persone diversi.

Ames aveva denunciato l'agenzia che sovrintende agli istituti di pena minorili in Ohio e il suo caso coincide con l'offensiva del presidente Trump contro le iniziative per la diversità, l'equità e l'inclusione. Trump ha emesso ordini esecutivi contro i programmi Dei (Diversità, equità e inclusione) del governo federale e ha ordinato al Dipartimento di Giustizia e alla Commissione per le Pari Opportunità sul Lavoro di indagare sui programmi nel settore privato.

Il caso di Ames non riguarda direttamente le iniziative Dei, ma gli avvocati del lavoro hanno affermato che sia la sentenza a suo favore che le reazioni negative contro la Dei potrebbero aumentare la pressione sulle aziende affinché ripensino i programmi volti a proteggere e valorizzare le minoranze.

L'avvocato di Ames ha respinto l'idea che una sentenza a favore della sua cliente finità per portare a un aumento dei casi di discriminazione nei confronti proprio delle minoranze.

La vicenda prende le mosse nel 2020 dalla rimozione di Ames dal suo incarico di amministratrice presso il Dipartimento dei Servizi per i Giovani dell'Ohio, assegnato a un giovane uomo gay. Era stata anche esclusa per un altro ruolo dirigenziale, andato a una donna meno qualificata e che non aveva nemmeno espresso interesse per il lavoro, ma che era lesbica.

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Agi.it

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