Invalidità civile, a Genova 7 aventi diritto su 10 non fanno domanda: ecco perché

  • Postato il 20 dicembre 2025
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Generico dicembre 2025

Genova. Tra il 1 ottobre e il 15 dicembre di quest’anno il patronato Inca Cgil ha patrocinato nella Città Metropolitana di Genova 135 pratiche di assegno o pensione di invalidità civile; nello stesso periodo dell’anno precedente erano state 465 (pari a un calo del -71%) e le pratiche di accompagnamento sono state 321 contro le 1.207 del 2024 (-73,4%)

“Bastano questi dati per comprendere come la fase sperimentale della riforma della disabilità stia presentando non pochi intoppi procedurali: se sette persone aventi diritto su dieci mancano all’appello significa che l’iter per l’ottenimento del diritto si è complicato e la riforma non è partita con il piede giusto”, dice Marco De Silva coordinatore regionale Inca Cgil Liguria, a margine dell’incontro di oggi sugli 80 anni del patronato Inca Cgil Liguria.

De Silvia commenta i primi dati relativi alla fase sperimentale della riforma della disabilità : “Il primo territorio a partire con la sperimentazione è stato Genova il 30 settembre 2025, a marzo 2026 si aggiungeranno La Spezia e Savona. Imperia completerà il quadro nel gennaio 2027 – ricorda De Silva che aggiunge – la riforma si propone di affermare con maggiore concretezza la centralità della persona e dei suoi diritti e ciò è assolutamente condivisibile. Tuttavia, come spesso accade, la distanza tra le dichiarazioni di principio e la loro attuazione effettiva si sta rivelando più ampia del previsto, difficoltà nella presentazione della domanda e nel reperimento dei medici di base che sono coloro che certificano la condizione della persona e inviano la domanda, alti costi per i certificati, incomprensioni procedurali stanno creando una situazione reale sintetizzata nei nostri dati”.

Per il patronato è necessario passare da un approccio puramente medico-legale a una valutazione multi-dimensionale della persona che tenga in considerazione i bisogni dei cittadini. E proprio per ricordare gli 80 anni di attività di tutela dell’Inca e celebrarne il compleanno è stato organizzato l’incontro di venerdì a palazzo Ducale.

“Nel 1945 l’Inca Cgil nacque con il preciso impegno di tutelare proprio i diritti delle persone, in Italia e nel mondo. Ancora oggi è il patronato più grande d’Italia e fornisce assistenza per il riconoscimento dei diritti in materia di previdenza, salute e benessere nei luoghi di lavoro, infortuni e malattie professionali e prestazioni socio assistenziali”, si legge in una nota.

Nel corso della mattinata è stato presentato il bilancio delle attività del patronato in Liguria: nel 2024 l’Inca ha rappresentato il 44,3% delle pratiche aperte dal Ce.Pa. (istituto che unisce i patronati confederali e Acli) nella nostra regione con la quota di mercato più elevata in percentuale nel Nord Italia per pratiche presentate e la terza in Italia dopo Emilia Romagna e Toscana.

“Nei primi 11 mesi di quest’anno sono circa 100mila i liguri che si sono avvalsi dell’assistenza del Patronato Inca in Liguria – commenta ancora De Silva – tra gennaio e novembre sono state processate qualcosa come 78.257 pratiche di cui 27.849 nell’ambito previdenziale, 12.415 nell’assistenza e 9.202 per infortuni e malattie professionali”.

L’incontro, al quale hanno partecipato gli operatori del patronato le istituzioni e gli enti, è intervenuto il segretario generale della Cgil Liguria Maurizio Calà ed è stato concluso da Lorella Brusa componente del collegio di presidenza Inca nazionale.

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Genova24

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