Intesa Sanpaolo lancia Academy4Future, la corporate academy per accompagnare la trasformazione digitale
- Postato il 6 ottobre 2025
- Business
- Di Forbes Italia
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Formazione, innovazione e persone al centro. Con questa visione Intesa Sanpaolo ha presentato oggi a Milano l’Academy4Future, la nuova corporate academy del gruppo, pensata per accompagnare la trasformazione digitale e preparare la banca – e chi ci lavora – alle sfide del futuro. L’iniziativa è stata al centro dell’incontro ‘Le persone al centro – Competenze, lavoro, crescita per la banca del futuro’, a cui hanno partecipato economisti, accademici e rappresentanti del mondo dell’impresa.
L’obiettivo è rafforzare le competenze delle oltre 90 mila persone del gruppo e anticipare i mestieri di domani, rendendo la formazione parte integrante del lavoro quotidiano. “Con Academy4Future, la formazione diventa parte del nostro modo di operare”, ha spiegato Nicola Fioravanti, chief governance, operating and trasformation officer di Intesa Sanpaolo. “Tutte le nostre persone potranno aggiornare le proprie competenze rispetto alle evoluzioni tecnologiche, rinnovare le professionalità e anticipare le esigenze della clientela. La tecnologia non sostituirà l’elemento umano, ma lo potenzierà, permettendoci di continuare a crescere e restare competitivi anche a livello europeo”.
Come funziona la Academy4Future
Saranno otto le faculty della nuova Academy, che coinvolgeranno 20mila persone ogni anno, con una progressiva estensione anche al personale delle sedi internazionali. I percorsi formativi prevedono, inoltre, dieci programmi dedicati a competenze tecniche, manageriali e trasversali. Tra i temi centrali: intelligenza artificiale, gestione e analisi dati, risk culture, internazionalizzazione, sviluppo delle reti commerciali, wealth management, omnicanalità, esg e leadership.
Il modello prevede una governance multilivello con tre comitati – accademico, scientifico e tecnico – incaricati di definire le linee strategiche, validare i contenuti e monitorarne l’impatto operativo. Partner del progetto DigitEd, insieme a università italiane e internazionali e alle organizzazioni sindacali, considerate dalla banca “stakeholder fondamentali”.
L’Academy non sarà un semplice catalogo di corsi, ma un ecosistema dinamico di apprendimento e sperimentazione, ha sottolineato Roberto Cascella, chief people & culture officer Intesa Sanpaolo. “Si tratta di un’ispirazione che guarda al mondo dell’università e che punta a far entrare la formazione nel dna della banca come elemento decisivo per crescere oggi e domani”.
Imparare a imparare
Nel corso dell’evento, Francesco Profumo, presidente di Isybank, già rettore del Politecnico di Torino ed ex ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nel governo Monti, ha offerto una riflessione più ampia sul valore dell’apprendimento continuo. “Nelle prime tre rivoluzioni industriali si studiava una volta sola e bastava per tutta la vita. Oggi siamo all’interno della quarta: l’intelligenza umana coabita con quella artificiale e le competenze diventano obsolete in tempi rapidissimi. Il rapporto tra banca e università in futuro si amplierà sempre di più. Nell’ambito delle agenzie formative del Paese dovrebbe esserci un contratto per la vita tra università e studenti per un continuo aggiornamento. È necessario imparare a imparare. Bisogna pensare a un mondo con regole diverse ed è necessario avviare percorsi che tengano conto di questa cosa. Le ‘micro credentials’ sono un elemento essenziale e moderno perché una persona possa portare all’interno del proprio portafoglio di conoscenze quanto ha acquisito negli anni. È un fatto essenziale per proteggere la competenza delle persone”.
La complessità del presente con le sue crisi globali, culturali e cognitive, invece, è stata al centro dell’intervento di Daniela Viglione, direttrice scientifica di Italiadecide: “Viviamo una crisi complessiva che tocca i saperi, i modelli culturali e la trasmissione della conoscenza. In questo contesto, le imprese non produrranno più soltanto beni, ma cultura. Diventeranno protagoniste educative fondamentali, perché chiamate a interpretare e tradurre la complessità in azione. La sfida è quella di creare conoscenza collettiva, di far dialogare tradizione e innovazione, scienza e umanesimo, competenze tecniche e sensibilità sociale. Questa Academy ha la possibilità di raccogliere e rifornire le persone di impulsi, innovazioni e tradizioni che nel tempo si sono cancellate o dimenticate. Potrà diventare un luogo dove si rigenera il sapere, un laboratorio in cui la conoscenza non si accumula ma si condivide e si trasforma”.
Ma i mestieri cambiano, trovandosi di fronte a un contesto storico particolare: “Negli ultimi trent’anni, in Italia, abbiamo assistito a un processo di accatastamento delle competenze”, ha spiegato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis. “Prima laurea, seconda laurea, master, percorsi extrascolastici. Un processo prezioso ma che, con il tempo, ha perso forza. Abbiamo costruito giovani con curriculum di 30 pagine senza capire effettivamente quali skill abbiano. E il cv è diventato una maschera di quello che non si è”. De Rita ha però precisato: “Siamo un grande Paese e i numeri sul lavoro lo dimostrano: il 24% dei lavoratori under 35 dichiara di dare il massimo nel proprio impiego. Oggi occorre rimettere in moto le competenze e i mestieri del domani saranno quelli che sapranno stare dentro processi strutturati”. Per il segretario del Censis, Academy4Future “ha la grande sfida di dare ordine: una matrice ben strutturata, una pianificazione nel lungo periodo ma anche un senso di appartenenza a ciò che si fa. Formare una classe dirigente capace di contaminare ciò che la circonda e di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è”.
La formazione come fattore di crescita
L’Academy rappresenta un ulteriore tassello del percorso di innovazione intrapreso da Intesa Sanpaolo. Dopo l’introduzione dello smart working nel 2015, della settimana corta e della flessibilità oraria nel 2023, e di un sistema di welfare tra i più avanzati d’Europa, la banca si conferma tra le realtà più dinamiche nel ridefinire i modelli organizzativi. Dal 2021 ha assunto circa cinquemila giovani, di cui 2.350 in ambito It e tech, e nei prossimi anni prevede altri 3.500 ingressi, soprattutto nel wealth management e nella consulenza finanziaria.
“La formazione serve tanto ai colleghi quanto alla banca”, ha aggiunto Fioravanti. “È un fattore di crescita e competitività, ma anche di fiducia: ci permette di navigare in scenari complessi, mettendo le persone al centro della trasformazione. È un investimento che rende più solide le competenze e più resilienti le organizzazioni”.
Con Academy4Future, Intesa Sanpaolo si candida a diventare un modello europeo di formazione aziendale. Una “banca che impara”, dove l’apprendimento continuo diventa parte della cultura interna e leva strategica per affrontare il cambiamento. Perché, come ha ricordato Cascella, “formazione e cultura devono andare di pari passo. È da qui che passa la crescita delle persone e della banca”.
L’articolo Intesa Sanpaolo lancia Academy4Future, la corporate academy per accompagnare la trasformazione digitale è tratto da Forbes Italia.