Internazionali, Cocciaretto ritrova il sorriso (e Swiatek). Errani, addio singolare: "Smetto dopo Parigi"
- Postato il 7 maggio 2025
- Di Virgilio.it
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In una giornata tendenzialmente grigia (in cielo come… sul campo), l’Italia del tennis può dire almeno di aver ritrovato Elisabetta Cocciaretto. Che nell’esordio agli Internazionali d’Italia supera in tre set l’armena Elina Avanesyan, numero 38 del ranking WTA, e si guadagna così l’opportunità di andare a sfidare al secondo turno nientemeno che Iga Swiatek, seconda testa di serie del torneo. Una vittoria più di nervi che di gioco per la giocatrice marchigiana, che pure ha saputo ritrovarsi dopo aver ceduto malamente un secondo set dove ha rischiato seriamente di uscire dalla partita, rovinando quanto di buono fatto sino a quel momento.
- Brava Cocciaretto: regola al terzo la numero 38 del mondo
- Errani dice basta col singolare: "Il corpo non risponde più"
Brava Cocciaretto: regola al terzo la numero 38 del mondo
Ci sono volute poco meno di due ore per avere ragione della giocatrice dell’Est, nonostante la prima parte di gara sia stata senza dubbio la migliore per regolarità e capacità di sfruttare le occasioni. Dopo il break operato nel game d’apertura, Cocciaretto ne trova un altro nel terzo gioco, brava poi a limitare i danni nel corso di un quarto game decisamente più complicato dove annulla due palle per un primo contro break. L’armena alla fine un modo per rientrare in partita lo trova nel sesto gioco, ma sul 4-2 per Elisabetta c’è solo il tempo per andare a chiudere sul 6-2 grazie al terzo break di giornata.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/InteBNLdItalia/status/1920146084770250977" profile_id="InteBNLdItalia" tweet_id="1920146084770250977"/]Quando nel quinto gioco del secondo set arriva il quarto turno di servizio strappato ad Avanesyan il più pare fatto, e invece è lì che l’italiana s’inceppa: arriva subito il contro break per il 3 pari, poi dopo aver annullato un’altra opportunità per andare sotto ecco che nel decimo gioco, quando serve per restare nel set, Cocciaretto si fa sorprendere e cede per 6-4.
I turni al servizio diventano una croce per entrambe: il terzo set inizia con tre break e l’azzurra avanti 2-1, ed è quello il momento nel quale l’armena va in debito d’ossigeno, cominciando a commettere errori in serie e cedendo nuovamente la battuta in altre due occasioni, con Elisabetta brava a chiudere sul 6-1. Contro Swiatek tutto questo potrebbe non bastare, ma intanto la terza vittoria al Foro Italico in 9 gare disputate val bene un bel sorriso dopo un periodo non troppo facile.
Errani dice basta col singolare: “Il corpo non risponde più”
Poco prima era scesa in campo sul Centrale anche Sara Errani, in quella che (parole sue) con ogni probabilità è stata l’ultima partita in singolare disputata a Roma nella sua carriera. “Se le cose continuano ad andare così, arrivo al Roland Garros e poi mi dedico completamente al doppio”, ha sentenziato dopo aver ceduto 6-2 6-3 contro la statunitense Naomi Osaka. “Credo che sia la cosa migliore per me e per la mia carriera. Nel 2026 poi valuterò se proseguire con l’attività o se appendere la racchetta al chiodo”.
Sarita ha fatto capire di essere disposta ancora a impegnarsi tanto, ma anche di non essere più in grado di rendere come in passato. “Purtroppo a 38 anni mi rendo conto che il corpo non risponde più come un tempo. Non è piacevole vedere che certi colpi che fino a poco tempo fa riuscivano senza fatica oggi non funzionano più. Fa parte della vita di ogni atleta, ma non è mai facile da accettare una cosa del genere. Ho avuto le mie belle soddisfazioni: se ripenso anche a Roma, le vittorie contro Jankovic e Na Li del 2014 resteranno tra i ricordi più belli. Così come la semifinale al Roland Garros contro Stosur del 2012, che forse rimane la partita più bella mai disputata. Insomma, non posso lamentarmi, ma il tempo passa per tutti”.
Adesso la romagnola si concentrerà sulla difesa del titolo di doppio conquistato lo scorso anno in coppia con Jasmine Paolini. Contro Osaka, però, c’è stato ben poco da fare: nonostante abbia trovato un break in avvio di secondo set, salendo sul 3-1, non è riuscita a reggere il ritmo contro un’avversaria apparsa superiore fisicamente e tecnicamente. E alla fine una lacrimuccia c’è scappata, come è giusto che fosse.