Intercettazioni, la Camera discute lo stop a 45 giorni ma il ministero della Giustizia è assente. Pd e M5s: “Occupati con la difesa di Delmastro?”

  • Postato il 21 febbraio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La Camera discute la riforma delle intercettazioni ma nessuno del ministero della Giustizia è presente in aula. Un’assenza che diventa assist per l’opposizione, pronta ad andare all’attacco dopo la condanna in primo grado del sottosegretario Andrea Delmastro. “Evidentemente a via Arenula in questo momento non c’è più un Ministero della Giustizia, è diventato lo studio degli avvocati difensori di Delmastro”, dice Andrea CAsu del Pd. Provate imbarazzo, vergogna? State preparando, come dice il collega Casu, la difesa di Delmastro oppure siete tutti disorientati come ha dichiarato ieri il ministro Nordio?”, sottolinea l’esponente dei 5 stelle Valentina D’Orso.

Meno di 24 ore fa, infatti, il tribunale di Roma ha condannato il sottosegretario di Fdi a otto mesi con l’accusa di violazione di segreto per la vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. Una condanna che provocato roventi polemiche politiche. La premier Giorgia Meloni ha blindato Delmastro, contestando la sentenza: “Mi chiedo se giudizio basato sul merito”. Attacchi simili sono arrivati anche da vari esponenti della maggioranza. “Non vedo un grande fondamento giuridico nella sentenza che ha condannato il sottosegretario Delmastro, mi sembra più una scelta politica finalizzata a dare un colpo alla riforma della giustizia. Andremo avanti, perché va nell’interesse dei cittadini e della stessa magistratura, per me può rimanere al suo posto”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il diretto interessato, cioè Delmastro, ha invece dichiarato al Corriere della Sera che il collegio del suo processo “fosse fortemente connotato dalla presenza di Md (la corrente di sinistra della magistratura, ndr ) anche dopo la sostituzione di un componente avvenuta due udienze”. Dichiarazioni che hanno provocato la reazione dell’Associazione nazionale magistrati: “Siamo sconcertati nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza”, dice il sindacato delle toghe.

È con questo clima che a Montecitorio comincia la discussione generale sul disegno di legge del senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin: prevede di limitare l’uso delle intercettazioni telefoniche a soli 45 giorni nelle indagini relative a quasi tutti i reati. Una tagliola criticata praticamente da tutti gli addetti ai lavori. Il provvedimento, già approvato da Palazzo Madama, ha ricevuto il via libera anche dalla commissione Giustizia della Camera ed è approdato in aula per la discussione generale. Solo che a Montecitorio non c’era alcun esponente del ministero dlla Giustizia. Non c’era il guardasigilli Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Delmastro (appena condannato in primo grado) e neanche l’altro sottosegretario, il leghista Andrea Ostellari, che ha seguito tutti i lavori in commissione. “Oggi non c’è nessuno del Ministero della Giustizia perché evidentemente a via Arenula in questo momento non c’è più un Ministero della Giustizia, è diventato lo studio degli avvocati difensori di Delmastro”, ha detto il dem Casu, intervenendo prima dell’inizio della discussione generale. “Anche io rilevo la presenza della sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Madilde Siracusano“, sottolinea subito dopo l’esponente M5s D’Orso facendo notare che “l’assenza di un esponente del ministero della Giustizia oggi è assolutamente un dato politico rilevante. Non ci venite a mettere la faccia, per quale motivo? Provate imbarazzo, vergogna? State preparando, come dice il collega Casu, la difesa di Delmastro oppure siete tutti disorientati come ha dichiarato ieri il ministro Nordio? – attacca la deputata dei 5 stelle -. Il paese non si merita che alla guida del Ministero della Giustizia ci sia gente disorientata e inadeguata. A prescindere dall’esito di un processo, l’inadeguatezza di Delmastro è conclamata”.

A mettere nel mirino Delmastro è anche Casu, ribadendo la richiesta del Pd “di dimissioni” perché “ha dimostrato anche in questa vicenda la sua totale inadeguatezza per svolgere le sue funzioni”. A replicare ai due deputati dell’opposizione è però l’esponente di Forza Italia, Enrico Costa: “Il governo è presente oggi in modo autorevole con la sottosegretaria Siracusano. È chiaro che l’opposizione ha colto questo intervento sull’ordine dei lavori per andare a trattare un tema che non c’entra assolutamente nulla con quello che stiamo trattando oggi. È uno schema già visto: ogni volta che c’è un provvedimento giudiziario l’opposizione chiede le dimissioni, chiede l’ordine dei lavori, chiede l’informativa al governo. È una strumentalizzazione, un tentativo di fare politica attraverso la scorciatoia giudiziaria, uno schema che unisce Pd e M5s”.

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