Inter, sofferenza ed estasi: semifinale di Champions League
- Postato il 16 aprile 2025
- Di Panorama
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L’Inter vola in semifinale di Champions League e fa un altro passo verso la stagione perfetta. Che è ancora tutta da costruire, ma che nella notte di San Siro si è arricchita di un altro capitolo costruito sulla sofferenza e su un carattere enorme di una squadra incapace di arrendersi. Contro il Bayern Monaco i nerazzurri dovevano difendere il successo dell’andata: il 2-2 finale è stato sufficiente. Missione compiuta in un’altalena di emozioni e ribaltamenti di fronte che entra nella storia recente delle notti di coppa interiste.
Che sarebbe stata una battaglia, nonostante il vantaggio iniziale, era chiaro già alla vigilia. Il Bayern Monaco era sceso a Milano per ribellarsi all’eliminazione e continuare a coltivare il sogno di giocare la finale nello stadio di casa. Kompany ha messo in campo tutta la qualità della sua rosa e ha spinto sull’acceleratore sin dal primo pallone. L’Inter ha ripiegato, sofferto e tenuto il punto per poi riequilibrare la sfida come già accaduto all’andata. Pari e patta all’intervallo con la sensazione di aver già visto tanto, ma non tutto.
Nella ripresa il colpo da biliardo di Kane ha stappato la sfida. Nei 600 secondi successivi l’Inter ha legittimato la sua posizione tra le magnifiche quattro della Champions League, confermando di avere carattere e qualità enormi: rabbioso pari di Lautaro Martinez, salvataggio di Dier su Darmian a colpo sicuro e raddoppio di Pavard. Solo una grande squadra riesce a reagire così a un colpo da ko, dieci minuti che entrano di diritto nella storia di questa stagione e in quella più lunga del gruppo che Simone Inzaghi ha forgiato a sua immagine e somiglianza.
Poi c’è stata la terza partita nella partita ed è iniziata quando Dier ha beffato Sommer rimettendo il Bayern Monaco il linea di galleggiamento. Turbini di vento, pioggia tagliente e l’assedio bavarese fino all’ultimo istante dell’ultimo minuto del corposo recupero concesso dall’arbitro Vincic. Sofferenza ed estasi. La semifinale dell’Inter è un traguardo meritatissimo e un viaggio al limite dei confini di una rosa che ha grande profondità ma a questi livelli anche tanti limiti. Kompany ha pescato dalla panchina frecce per il suo arco, Inzaghi questa volta si è dovuto accontentare di dare riposo a titolari stremati dalla battaglia.
Ora la doppia sfida con il Barcellona e dall’altra parte Psg contro Arsenal. La verità è che non esiste una padrona designata di questa Champions League e, dunque, anche l’Inter può legittimamente sognare qualcosa di impossibile. Ma è innegabile che la notte di San Siro ha dragato tesori di energie fisiche e psicologiche ai ragazzi di Inzaghi che non hanno nemmeno tempo per pensarci: domenica il Bologna, poi il derby di ritorno in Coppa Italia, quindi la Roma e infine si ricomincia con il doppio Barcellona e in mezzo il Verona. Anche Antonio Conte avrà gioito per l’impresa della sua ex squadra, ma la corsa per lo scudetto è ancora tutta da giocare.
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