Inter: Lookman, perché l'Atalanta non cede e come andrà a finire: il web ribolle
- Postato il 30 luglio 2025
- Di Virgilio.it
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C’è chi dice no. A oltranza. Tra le tante telenovele di mercato di questa estate rovente quella che vede l’Inter alla ricerca ossessiva di Lookman è tra le più intriganti. Tutti sono usciti allo scoperto nella trattativa: Marotta lo ha ufficializzato come obiettivo e ha reso note le cifre, il giocatore ha fatto sapere di volere solo l’Inter ma l’Atalanta continua a fare muro. Perchè? E come finirà questa storia?
- L'ultima offerta dell'Inter
- Perché l'Atalanta dice no
- Il precedente di Koopmeiners
- L’Inter arriverà a 50 milioni
- Scoppia la polemica sul web
L’ultima offerta dell’Inter
Ieri in Lega il presidente dell’Inter ha incontrato Percassi ed ha alzato l’offerta mettendo sul piatto 42 milioni di euro, cui se ne potranno aggiungere tre sotto forma di bonus per arrivare a quota 45 (cui va aggiunto l’ingaggio al giocatore, un quadriennale da 4-4,5 milioni di euro a stagione, più del doppio dei 1,8 milioni che percepisce attualmente all’Atalanta). E’ arrivato anche l’ultimatum: la Dea ha 2-3 giorni per decidere dopo di che l’Inter potrebbe cambiare obiettivo.
Perché l’Atalanta dice no
Il sì non è arrivato. Il motivo è semplice: l’Atalanta non ha bisogno di vendere, ha già fatto cassa con la cessione di Retegui (circa 70 milioni di euro) e quelle di Ruggeri, Piccoli, Adopo e Musso e ritiene la cifra di 50 milioni finanche bassa per Lookman.
Il precedente di Koopmeiners
Andò così anche l’estate scorsa con Koopmeiners, che fin dall’inverno comunicò di volersene andare, si mise d’accordo con la Juventus e fece pressioni pesanti sui Percassi, arrivando perfino a presentare certificati medici per non allenarsi ma alla fine la spuntò la Dea. L’olandese andò sì alla Juve ma alle condizioni bergamasche: tra parte fissa (51,3), bonus (6) e oneri accessori (3,4), la Juve finì per sborsare 60,7 milioni, vale a dire il prezzo fissato sin dal primo momento.
L’Inter arriverà a 50 milioni
Con Lookman potrebbe finire alla stessa maniera: l’Inter in un modo o nell’altro (cedendo Bisseck per 32 milioni al Crystal Palace, ad esempio) troverà la somma ed arriverà ai 50 milioni richiesti. A quel punto per l’Atalanta non sarebbe più possibile tornare indietro.
Scoppia la polemica sul web
La vicenda infiamma i tifosi sui social e fioccano le reazioni: “Questi dicono di aver rifiutato ben 50 milioni per Pio Esposito (con la bellezza di 0 presenze in serie A) e poi si mettono a piangere se l’Atalanta ne chiede 50 per Lookman che è uno dei top 3 suo ruolo in Italia” e poi: “Da interista dico che l’Atalanta fa benissimo nel cercare di spuntare il miglior prezzo, non ha bisogno di vendere per forza, mentre l’Inter purtroppo non sa vendere per poter finanziare gli acquisti. Se vai da Hermes i capi non li scontano, li vuoi? Li paghi” e anche: “Lookman vale almeno 75 milioni. L’Atalanta in virtù del fatto che il calciatore voglia andare via e dei rapporti con l’Inter fa 50 come prezzo di saldo”
C’è chi scrive: “L’Atalanta non vieta al ragazzo di andare via, semplicemente vuole essere pagata 50 mln (e non a rate). Il discorso è semplice.” e poi: “La telenovela Koopmeiners dell’anno scorso era completamente diversa. In quel caso l’Atalanta faceva resistenza perché non voleva rifilare un pacco alla Juventus. Poi però loro hanno insistito…” e ancora: “Leggere che l’Inter ha dimostrato la sua buona volontà alzando l’offerta a 42+3 e l’Atalanta dovrebbe apprezzarlo mi provoca un misto tra tristezza e vergogna”
Il web è scatenato: “Pagare moneta vedere cammello…Atalanta ha fissato il prezzo 50 milioni, l’Inter li paga e se lo prende, come ha fatto il Napoli con Boukema, Lucca, etc.” e anche: “Per l’Atalanta non è nessun problema perché non ha nessun bisogno di vendere e può tranquillamente aspettare fine mercato perché da qualche parte lo piazza. Invece l’Inter deve affrettare altrimenti si ritrova senza una valida alternativa” e infine: “Se l’accordo è per quelle cifre, l’Inter deve mettersi una mano sul cuore e un’altra sul portafoglio. L’Atalanta non ha bisogno di soldi dopo la cessione di Retegui, il 31 agosto è lontano. E la vicenda Chala dimostra che esiste una narrazione per gli scontenti”