Inter, Bonny l'ultima scommessa vinta da Chivu, il rumeno ha cancellato il fantasma di Inzaghi
- Postato il 19 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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L’era Simone Inzaghi a Milano è definitivamente terminata. Ci ha messo poco, tutto sommato, Cristian Chivu a cancellare dalla memoria nerazzurra il fantasma del tecnico vice-campione d’Europa. Dopo le difficoltà iniziali, preventivabili e per certi versi inevitabili, l‘Inter sembra aver trovato la quadra come confermano le 6 vittorie consecutive. Rispetto alla squadra dello scorso anno, si sta avvertendo anche il peso delle riserve, specialmente quelle offensive come Bonny e Pio Esposito.
- Chivu e Bonny, un feeling che resiste
- I numeri del francese e la scommessa vinta
- Il peso delle riserve e quello delle idee
Chivu e Bonny, un feeling che resiste
Cristian Chivu allena da pochissimo in Serie A. Una fugace esperienza al Parma, fortunata dato l’obiettivo salvezza centrato senza patemi, e poi subito grande salto all’Inter. C’è un filo comune che lega queste due prime avventure in panchina del tecnico rumeno e si chiama Ange-Yoan Bonny. L’allenatore si è portato la punta a Milano, anche se Piero Ausilio era sulle tracce del giocatore ben prima della scelta attuata sulla guida tecnica. E l’impatto della punta sull’universo meneghino è stato di rilievo: 3 gol e 3 assist e titolo di man of the match della gara vinta contro la Roma.
I numeri del francese e la scommessa vinta
E dunque grandi meriti da riconoscere all’Inter, perché non era facile decidere di investire 25 milioni di euro in tempi di magra come questi per un attaccante sì bravo ma poco prolifico. Bonny al Parma aveva disputato una buona stagione, giocando anche bene e rendendosi funzionale al modo di stare in campo della squadra. Ma aveva messo a referto appena 6 reti: pochine per il ruolo e per la titolarità indiscussa che gli era stata garantita. Qui c’è l’occhio del club che ha saputo guardare oltre, comprendendo come questo giocatore fosse in realtà già pronto per stare dentro ad una big.
Il peso delle riserve e quello delle idee
Allora la chiave è proprio lì, nel peso delle riserve. Se guardiamo solamente all’attacco, Cristian Chivu ha a disposizione un Bonny e un Pio Esposito in più: francamente altra roba rispetto alle versioni sbiadite di Arnautovic, Taremi e Correa presenti nella precedente stagione con Inzaghi in panchina. Poi c’è la componente tattica, messa in evidenza pure da un rivale come Gasperini ieri sera. L’Inter gioca a calcio e ha anche un modo di stare in campo figlio delle idee di calcio del proprio allenatore.
Pressing alto per rubare immediatamente palla, nessuna paura a restare bassi e chiudersi quando c’è da difendere per ripartire in contropiede. Si può vincere anche così e convincere un gruppo di giocatori che aveva già vinto a rimettersi in discussione non era compito semplice. Specialmente per un novellino della panchina. Questo può essere un ottimo punto di partenza per Chivu, in attesa di una stagione che deve ancora prendere una piega definitiva naturalmente e che ci ha regalato un bilancio solamente parziale.