Inter battuta, al Milan di Allegri e Maignan il derby di San Siro

  • Postato il 23 novembre 2025
  • Di Panorama
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Max&Mike, la coppia che fa volare il Milan e regala al popolo rossonero una notte da favola e una settimana a due passi dalla vetta della classifica con vista su una lotta scudetto che – dovesse il passo delle migliori restare questo – potrebbe riguardare anche Pulisic e compagni. L’attaccante made in Usa ha firmato la vittoria nel derby numero 250 della storia castigando l’Inter che ha attaccato a testa bassa, non sempre mantenendo equilibrio e misure.

Il Milan ha conquistato il premio più ambito, però, per una ragione soprattutto: ha fatto la partita che Max (Allegri) aveva preparato capitalizzando al massimo il poco creato e quando è andata in apnea ci ha pensato Mike (Maignan) a chiudere la porta. Lavoro perfetto e comincia a non essere un caso l’andatura rossonera negli scontri con le altre big del campionato: 13 punti in 5 partite, esistesse uno scudetto riservato solo a questa categoria sarebbe già stato assegnato a metà stagione.

Milan più forte dei deficit offensivi: male Leao

Allegri ha cucito un vestito su misura per il suo gruppo, andando oltre anche ad evidenti limiti offensivi. Nel derby, ad esempio, il debutto della coppia Pulisic-Leao ha funzionato solo in parte se è vero che il portoghese ha chiuso con zero tiri in porta e la miseria di 23 palloni toccati. Il compagno di reparto ha fatto meglio e non solo per aver firmato la rete della vittoria, ma malgrado questa menomazione nel dare profondità alla manovra il Milan ha dato sempre la sensazione di sapere cosa fare in ogni momento della partita.

Inter, un’altra sconfitta dopo Juventus e Napoli

L’Inter esce sconfitta dal terzo big match del girone d’andata e ancora una volta può coltivare rimpianti. A Torino con la Juventus erano state le mancate parate di Sommer, a Napoli le questioni arbitrali e una certa sbadataggine difensiva, questa volta la retroguardia è stata bucata da una ripartenza bruciante ma soprattutto sono mancati cinismo e cattiveria sotto porta.

Un anno fa il rigore sbagliato da Calhanoglu a novembre contro il Napoli è costato lo scudetto. Il turco si è fatto ipnotizzare anche da Maignan (due penalty parati e due vittorie garantite al Milan) e gli effetti dell’errore saranno misurati tra qualche mese. Prendersela con la malasorte, però, rischia di essere esercizio sterile per Chivu che non ha ancora trovato la password per liberare la potenza della sua squadra in sfide complicate come un derby.

La sconfitta può essere un passaggio di crescita oppure un campanello d’allarme che suona. A settembre il doppio ko con Udinese e Juventus è stata d’ingresso di un filotto di successi, ora arriva la trasferta a Madrid che apre la seconda parte, quella vera, della Champions League nerazzurra. Urge rialzarsi e fare tesoro della lezione di San Siro per non trasformare la stagione in un gigantesco vorrei ma non posso.

Autore
Panorama

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