Intelligenza artificiale e viaggi: hotel e resort cambiano volto tra concierge virtuali e robot
- Postato il 11 agosto 2025
- Di Panorama
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A prima vista sembra fantascienza, eppure è già realtà: l’intelligenza artificiale sta ridisegnando l’ospitalità turistica, trasformando hotel e resort in luoghi dove la tecnologia non è un semplice plus, ma parte integrante dell’esperienza di viaggio. Non si parla solo di qualche gadget in più, ma di un cambiamento strutturale che incide sul modo stesso di pensare l’accoglienza. I numeri parlano chiaro: il mercato globale dell’AI applicata al turismo e all’hospitality, oggi appena sotto i 3 miliardi di euro, arriverà a quota 36 miliardi entro i prossimi nove anni. Un balzo del +1100%, con un tasso di crescita annuo del 29%, che la dice lunga su come le vacanze del futuro saranno sempre più connesse, personalizzate e guidate dai dati.
Una rivoluzione che trova conferma nelle parole di Ernesto Di Iorio, CEO della tech company QuestIT by Vection Technologies, realtà italiana all’avanguardia nella creazione di avatar e soluzioni digitali per i travel addicted: “Non esiste miglior supporto dell’AI sotto forma di tecnologie all’avanguardia per garantire ai turisti soggiorni indimenticabili”.
Il concetto di rifugio evocato da George Bernard Shaw – “Il vantaggio di un hotel è quello di essere un ottimo rifugio dalla vita domestica” – oggi si arricchisce di un nuovo significato. Accanto alla ricerca di relax e comfort, entra in scena un’innovazione silenziosa che rende il soggiorno più fluido, intuitivo e su misura. L’AI si insinua in ogni fase dell’esperienza: dalla scelta della meta alla prenotazione, fino all’accoglienza in struttura e alla gestione delle attività.
Il boom dell’AI nelle prenotazioni di viaggio
Non è soltanto l’hotellerie a credere nell’intelligenza artificiale: anche i viaggiatori italiani la scelgono sempre di più per pianificare le proprie vacanze. Secondo l’Hospitality & Travel Report 2025 di Adyen, il 29% ha utilizzato l’AI per scoprire destinazioni e prenotare le vacanze estive, con un aumento del 77% rispetto al 2024. L’impennata più significativa è tra i Boomer (+111%) e la Generazione X (+85%), segno che la tecnologia sta conquistando ogni fascia d’età, abbattendo lo stereotipo che l’innovazione sia terreno esclusivo dei giovani.
La Generazione Z (52%) e i Millennial (40%) restano i più attivi, ma l’aspetto sorprendente è che il 57% dei Boomer che si affidano all’AI lo fa per “filtrare il rumore” dei social media, stanchi di pubblicità, sponsorizzazioni e contenuti di influencer. L’AI, in questo senso, diventa una sorta di guida discreta, capace di tagliare il superfluo e mostrare solo ciò che conta. Come spiega Phil Crawford, Global Head of Hospitality di Adyen: “La tecnologia AI è diventata incredibilmente importante per gli ospiti che cercano ispirazione sulle destinazioni e itinerari rapidi, divertenti e personalizzati, specialmente con l’arrivo delle vacanze estive”.
Sicurezza e pagamenti: il ruolo nascosto dell’intelligenza artificiale
Il report sottolinea anche una sfida concreta: il 35% delle strutture italiane ha registrato un aumento dei tentativi di frode nei pagamenti, e il 62% segnala difficoltà nella gestione di sistemi di pagamento frammentati. Qui l’AI non è solo un alleato creativo, ma anche un guardiano silenzioso, con soluzioni antifrode capaci di ridurre dell’86% i falsi positivi e semplificare i processi di riconciliazione. È la dimostrazione che, nell’ospitalità, la tecnologia non serve solo a stupire ma anche a proteggere.
Regina, il concierge virtuale che accoglie in Puglia
Se i dati di InsightAceAnalytic parlano di algoritmi capaci di assegnare fino a 1,2 milioni di camere in tempi record, in Italia c’è già chi ha deciso di spingersi oltre. In Puglia, l’Hotel ApuliaRè ha introdotto “Regina”, un virtual concierge sviluppato da QuestIT: un avatar conversazionale multilingue, disponibile 24 ore su 24, in grado di accogliere i clienti, gestire il check-in e diventare una guida digitale per esplorare Bari e dintorni.
Ernesto Di Iorio lo racconta così: “Nel caso dell’Hotel ApuliaRè, gestito dall’ex coach internazionale di volley in serie A1 Vincenzo Di Pinto e dalla sua famiglia, abbiamo realizzato un assistente virtuale di ultima generazione capace di comunicare in più lingue e supportare il turista a 360° sia all’interno della struttura ricettiva sia all’esterno, fornendo consigli e suggerimenti specifici, ad esempio sui migliori ristoranti, sulle esperienze da vivere e sulle località da non perdere”.
Regina vive in un totem all’ingresso dell’hotel, ma può anche essere scaricata sul proprio smartphone: una presenza discreta, ma sempre pronta a dare una risposta, proprio come il personale in carne e ossa – che, liberato da incombenze ripetitive, può concentrarsi sull’attenzione vera e umana agli ospiti. È l’esempio di come l’AI possa affiancarsi, e non sostituirsi, al calore dell’accoglienza tradizionale.
Robot in hotel: dal check-in alle pulizie
Non solo avatar. Nelle hall di alcune catene alberghiere si muovono già “assistance robot” che accolgono gli ospiti, gestiscono check-in e check-out, o consegnano in camera ciò che è stato ordinato, come conferma anche la Swiss Hotel Management School. Alcuni robot sono persino in grado di pulire le stanze autonomamente, rilevando il livello di sporco con scanner di precisione. In alcuni casi, questi robot si spostano silenziosi lungo i corridoi con un vassoio o un carrello integrato, consegnando snack, asciugamani o persino cocktail, senza disturbare la privacy degli ospiti.
Prezzi dinamici e gestione invisibile: l’AI dietro le quinte
E poi c’è la parte invisibile, quella che non si vede ma si sente: piattaforme AI che analizzano in tempo reale le prenotazioni, i prezzi della concorrenza, il meteo, il sentiment sui social e persino le ricerche locali su voli e hotel. Come spiega Medium, il risultato è un pricing dinamico, pronto a variare giorno per giorno per massimizzare l’occupazione e adattarsi alle esigenze della clientela. In pratica, un direttore d’albergo virtuale che lavora senza sosta, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Il futuro dell’hotellerie è già qui
La tecnologia, insomma, non sostituisce il piacere del viaggio, ma lo amplifica. Come un concierge invisibile che conosce i gusti di ogni ospite prima ancora che varchi la porta, l’AI nell’hotellerie è destinata a diventare una compagna di viaggio silenziosa, precisa e – se ben progettata – sorprendentemente umana.