Inseguimento a 227 km/h, Audi R8 in fuga da un’Alpine A110
- Postato il 30 novembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Sull’A11, nel tratto piatto e sempre uguale che passa vicino a Ermenonville-la-Grande, in Francia, la domenica non dovrebbe succedere nulla di strano. Tra camion in rientro e famiglie in transito verso Parigi, il traffico scorreva quasi per inerzia, poi però qualcuno ha deciso di seminare scompiglio: un’Audi R8, lanciata a 227 km/h, come se quella non fosse una strada aperta al pubblico, ma una pista da gara. Oltre cento i chilometri orari superiori al limite consentito rilevati dagli agenti, che si sono messi in movimento sull’Alpine A110 di servizio per evitare le conseguenze peggiori.
L’A110 sulle tracce del bolide tedesco
Il V10 della R8 sfiora i 600 cavalli e in rettilineo crea una distanza impossibile da ricucire in condizioni normali, quasi giocasse in un campionato a parte, e invece l’agilità dell’A110 ha permesso di ristabilire ordine in autostrada. Nel giro di pochi chilometri gli agenti hanno recuperato il margine, accodandosi alla R8 e obbligandola a rallentare fino a un punto sicuro sulla corsia d’emergenza.
A quel punto, la gendarmerie ha ritirato la patente e sancito il fermo immediato del veicolo. In circostanze del genere, il verbale inchioda il trasgressore davanti alle sue responsabilità e tutto procede secondo protocollo, salvo stavolta, perché un ultimo capitolo andava ancora scritto. Le procedure si sono complicate nel momento in cui il conducente ha rifiutato di fermare l’auto, negando, con una buona dose di sfacciataggine, di essere stata lui la persona al volante durante la rilevazione. Era spacciato: i gendarmi hanno precisato che la vettura era sola su quel tratto nel momento fatidico e il riconoscimento non lasciava spazio a dubbi.
Spregiudicatezza al volante
A episodi simili le Forze dell’Ordine ci sono abituate, per questo hanno investito molto negli ultimi anni in personale addestrato e mezzi adatti a rispondere a situazioni d’emergenza. Si parla sempre di inseguimenti, ma il lavoro reale prevede una serrata attività di prevenzione, in quanto a certe velocità di percorrenza il dramma è dietro l’angolo. Una minima sbavatura al volante può annullare la distanza di sicurezza e costare molto caro.
Mentre sull’A11 si stava ancora chiudendo il verbale, l’ennesimo assurdo si è consumato lungo la nostra penisola, sull’A6 Torino-Savona, dove gli agenti hanno fermato un SUV troppo “carico”, dal quale è sceso un ottantaquattrenne in giacca, tranquillo, nonostante andasse a 235 km/h. Di rientro da una cena, l’uomo ha utilizzato la scusa più vecchia del mondo: “non immaginavo di andare così forte”. I timidi tentativi di giustificarsi non hanno però impedito il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.
Episodi così, alternati tra Francia e Italia, arrivano ormai a ritmo costante. Nel Verbano-Cusio-Ossola, sempre in Italia, un venticinquenne era stato beccato a 150 km/h su una provinciale da 70, con una sospensione della licenza di guida di sei mesi e una multa vicina agli 850 euro. Nello stesso contesto un sessantaquattrenne, fermato per guida in stato di ebbrezza, aveva perso patente e dieci punti in un colpo solo. I protagonisti cambiano, rimane l’atteggiamento imprudente al volante, come se la strada fosse tutta per sé, una questione di mentalità.