Inghilterra: un massacro dell'Età del Bronzo

  • Postato il 28 dicembre 2024
  • Di Focus.it
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La narrazione di un massacro - la più brutale esecuzione dell'Inghilterra dell'Età del Bronzo della quale si abbiano prove archeologiche - sarebbe passata sotto traccia, senza la rianalisi di un mucchio di ossa rinvenute in un sito archeologico dell'isola cinquant'anni fa. L'attento studio di quei reperti, ritrovati in un pozzo naturale a Charterhouse Warren, nel Somerset (sudovest dell'Inghilterra), ha fatto emergere i segni della brutale uccisione di decine di persone, i cui arti furono smembrati e cannibalizzati, prima di essere gettati in profondità.. I risultati della scoperta, opera di un team di archeologi dell'Università di Oxford, sono stati pubblicati sulla rivista Antiquity, insieme a una riflessione sulle tensioni sociali che poterono motivare un simile livello di violenza.. Vittime di un agguato. Le ossa furono inizialmente rinvenute nell'arco di due campagne di scavi a metà degli anni '70 e poi degli ani '80 in un sistema di grotte nell'altopiano calcareo carbonifero delle Mendip Hills. Nel pozzo naturale di Charterhouse Warren, a 15 metri di profondità, furono dissotterrati oltre 3000 frammenti ossei, che ora gli archeologi hanno attribuito ai corpi di almeno 37 persone tra uomini, donne e bambini. I poveretti morirono in un singolo evento di inaudita ferocia avvenuto tra il 2210 e il 2010 a.C.: le analisi chimiche delle ossa hanno confermato che si trattava di abitanti del luogo, che non avevano combattuto ma che erano stati raggiunti dalla morte di sorpresa.. Divorati, ma non per fame. I crani esaminati recano i segni di colpi mortali; le ossa di braccia e gambe appaiono smembrate dal resto dei corpi per mangiarne il midollo; sui resti rimangono i segni di armi da taglio, su mani e piedi sono incise le impronte di morsi inferti da denti umani. Gli esperti ritengono che su questi corpi fu praticato il cannibalismo, ma non motivato dalla fame: accanto alle ossa umane sono state infatti rinvenute molte ossa di animali da allevamento. Il tentativo di mangiare le vittime doveva essere semmai teso a disumanizzarle, e trattarle alla stregua di prede.. Vendetta tremenda vendetta. Secondo Rick Schulting, primo autore dello studio, finora non si era a conoscenza di episodi di un'atrocità comparabile nell'Inghilterra della prima Età del Bronzo e in generale nella preistoria Britannica. Dunque è assai probabile che il massacro di Charterhouse Warren sia stato un evento isolato - ma solo quanto a scala di ferocia mostrata. Già, perché il massacro ebbe un prima e un dopo: «I fattori che contribuirono a una tale violenza restano poco chiari, ma l'evento potrebbe essere stato parte di un circolo vertiginoso di vendetta nato da pressioni politiche e sociali all'interno di una o tra diverse comunità della Prima Età del Bronzo, e in quanto tale potrebbe aver avuto sia precedenti sia conseguenze» scrivono gli autori.. Un monito per i nemici. Anche il ricorso al cannibalismo così esteso e senza apparenti necessità resta inedito, per gli archeologi che conoscono bene la preistoria inglese. L'ipotesi allora è che si sia trattato di una violenza volutamente esibita, forse parte di una vendetta per una precedente uccisione di massa, in cui le atrocità sulle vittime furono di proposito plateali, per terrorizzare e mettere in guardia gli avversari..
Autore
Focus.it

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