Inflazione giù all’1,2% a ottobre, ma il carrello della spesa fa +2,3%: “Per una famiglia 438 euro in più in un anno”
- Postato il 31 ottobre 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            L’inflazione rallenta, ma la frenata non basta a dare respiro ai bilanci familiari. A ottobre 2025, secondo le stime preliminari dell’Istat, i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,2% su base annua, in calo rispetto al +1,6% di settembre. Il rallentamento, che riporta il tasso vicino ai livelli di fine 2024, è dovuto soprattutto al marcato ridimensionamento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,9% dopo il +4,8% di settembre) e al crollo degli energetici regolamentati, che passano da +13,9% a -0,8%. Ma per le famiglie quel che conta è il cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende beni alimentari e per la cura della casa e della persona: anche qui si registra un rallentamento – dal +3,1% di settembre al +2,3% di ottobre – ma i prezzi restano su livelli molto più alti rispetto alla media dell’indice generale.
Su base mensile l’indice generale è sceso dello 0,3% rispetto a settembre, riflettendo la diminuzione dei prezzi di diverse voci: energetici regolamentati (-6,7%), servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%), energetici non regolamentati (-0,8%), beni durevoli e servizi relativi alle comunicazioni e ai trasporti (-0,3% ciascuno). A parziale compensazione, sono saliti i prezzi degli alimentari lavorati (+0,4%) e dei servizi relativi all’abitazione (+0,3%). Il tasso di inflazione acquisito per il 2025 si attesta così al +1,6%, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energia e alimentari freschi) si mantiene più stabile.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si concentra però sul carrello della spesa. “Prezzi del cibo sempre più alle stelle”, dice. “Se a settembre si era registrato un flebile e isolato calo congiunturale dello 0,1% dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, a ottobre tornano ad aumentare dello 0,2% su base mensile. Il calo dell’inflazione generale non comporta alcun sollievo per la casalinga di Voghera che, a differenza della Lagarde, va tutti i giorni al mercato a fare la spesa. Bisogna che i prezzi delle spese obbligate scendano, non che continuino a salire più lentamente”.
Secondo i calcoli dell’associazione, anche con l’inflazione in discesa una coppia con due figli paga comunque 438 euro in più l’anno rispetto al 2024, di cui 250 euro solo per prodotti alimentari e bevande. Per una coppia con un figlio la stangata annua è di 376 euro, mentre per una famiglia media il rincaro per mangiare e bere ammonta a 173 euro.
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