"Infangare senza remora. E il rispetto?". Dotto contro Sinner, chi perde le staffe
- Postato il 9 febbraio 2025
- Di Libero Quotidiano
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"Infangare senza remora. E il rispetto?". Dotto contro Sinner, chi perde le staffe
Hanno fatto scalpore le parole di Giancarlo Dotto contro Jannik Sinner. Il celebre giornalista e autore su Dagospia ha attaccato il tennista italiano numero 1 al mondo su tutti i fronti, dal caso doping ("Benedetta pomata", ha ironizzato) alla "italianità" ("Patria di se stesso"), dal rapporto con i nostri miti nazionalpopolari, partendo da Sanremo per arrivare fino al Quirinale ("Li schifa proprio") per concludere con il rapporto con i soldi: "Si tura il naso quando si tratta di marchette multimilionarie, a destra e a manca".
Parole non tenere, insomma. A cui sui social ha risposto per le rime un altro giornalista, Massimiliano Ambesi: "Spero di non essere il solo a pensare che il signor Giancarlo Dotto abbia superato ogni limite - scrive su X l'esperto di tennis -. La critica è sempre consentita, ma il rispetto delle persone viene prima di tutto e nell'ultima occasione ci si è spinti decisamente oltre. Dall'alto di quale pulpito ci si può permettere di infangare senza alcuna remora un atleta di 23 anni, reo di aver già vinto troppo e di non essere nato in un grande centro urbano, ma non lontano dal confine con un altro paese? È difficile comprendere i motivi di tanto ingiustificato livore e non posso credere che dipenda dalla volontà di andare controcorrente. Che amarezza".
C'è da dire, peraltro, che Dotto ha smontato il mito-Sinner anche sul piano squisitamente tecnico: Jannik "e quelli che verranno dopo di lui sono il nuovo Erode. Stanno lì a scoraggiare il talento. Lo uccidono in culla. Alcaraz è lì lì che bussa alle porte di uno psicoanalista. Gli Edberg e i McEnroe non sarebbero mai stati. Federer, già frustrato di suo dalla cieca volontà alfieriana dei Nadal e dei Djokovic, si sarebbe suicidato alla terza batosta di fila con l'Altro Atesino inaccessibile. Roba da spararsi. O quanto meno sparirsi. Sarebbe scomparso Roger. Nel nulla. Come Ettore Majorana".
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