Indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, a Vibo 9 condanne e 4 assoluzioni
- Postato il 11 dicembre 2025
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Indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, a Vibo 9 condanne e 4 assoluzioni

Accusati di non aver dichiarato che loro stessi, o loro familiari, erano stati arrestati nell’operazione “Rinascita-Scott”, 9 condanne e 4 assoluzioni a Vibo per indebita percezione del Reddito di Cittadinanza
VIBO VALENTIA – NOVE condanne e 4 assoluzioni. Questo l’esito del processo per una presunta truffa aggravata ai danni dello Stato reato contestato dall’ufficio di Procura. In particolare, gli imputati erano accusati di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione delle somme. Una prima parte dell’inchiesta della Guardia di finanza aveva portato al sequestro della somma complessiva di 114. 262,81 euro.
REDDITO DI CITTADINANZA A VIBO, LE CONDANNE E LE ASSOLUZIONI
Le condanne inflitte dal giudice Maccarone hanno riguardato:
- Francesca Burzì (10 mesi, pena sospesa);
- Claudia Mazzitelli (1 anno e 3 mesi, pena sospesa);
- Simona Casuscelli (1 anno e 6 mesi, pena sospesa);
- Anna Maria Paino (1 anno e 8 mesi, pena sospesa);
- Nicola D’Urzo (2 anni e 8 mesi);
- Ylenia Pettè (1 anno e 4 mesi, pena sospesa);
- Daniela Morgante (2 anni e 1 mese);
- Vincenzo Lacquaniti (1 anno e 6 mesi, pena sospesa),
- Cinzia De Vito (2 anni e 4 mesi).
Assolti Antonino Lo Bianco (perché il fatto non sussiste); Sergio Gentile per due contestazioni (perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato); Giuseppe Lo Bianco. Non doversi procedere infine nei confronti di Giuseppina Greco perché l’azione penale non doveva essere iniziata essendo già stata esercitata innanzi al Tribunale di Vibo Valentia in un altro procedimento.
Nella sua requisitoria, invece, il pm Paola Prestinenzi aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati: 2 anni e sei mesi per Lacquaniti, Greco, Giuseppe Lo Bianco e D’Urzo e 3 anni e 6 mesi per tutti gli altri. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Walter Franzè, Giuseppe Grande, Salvatore Sorbilli, Ignazio Di Renzo, Daniela Garisto, Salvatore Sorbilli, Diego Brancia, Salvatore Sorbilli, Diego Brancia, Giosuè Francesco Monardo, Guido Contestabile, Santino Cortese e Salvatore Sorbilli.
Le singole contestazioni
Secondo l’accusa, diversi imputati avrebbero continuato a percepire il reddito di cittadinanza pur essendo venute meno le condizioni previste dalla legge, soprattutto per la mancata comunicazione di misure cautelari personali o a carico di familiari conviventi nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott”.
Cinzia De Vito avrebbe omesso di comunicare la misura cautelare emessa nei suoi confronti nel dicembre 2019, continuando comunque a percepire il sussidio e presentando una nuova domanda nel marzo 2021. Contestata un’indebita percezione di 7.053 euro. Vincenzo Lacquaniti non avrebbe dichiarato l’arresto del figlio Saverio nell’ambito di Rinascita Scott, ottenendo così indebitamente 3.445 euro. Giuseppe Lo Bianco, destinatario di misura cautelare nel 2019, avrebbe omesso tale circostanza all’atto della richiesta del reddito, percependo 575 euro.
I COLLEGAMENTI IN RINASCITA SCOTT
È stato poi assolto nel processo Rinascita Scott. Ylenia Pettè non avrebbe comunicato la misura cautelare emessa contro il marito Lucio Belvedere (condannato in Rinascita) nel dicembre 2019, percependo così 8.057 euro. Nicola D’Urzo avrebbe omesso di segnalare l’arresto del figlio Onofrio, ottenendo indebitamente 3.963 euro. Giuseppina Greco avrebbe percepito il reddito senza comunicare l’arresto del marito Giuseppe La Piana, per un totale di 5.200 euro. Anna Maria Paino non avrebbe dichiarato l’arresto del coniuge Domenico Franzone, percependo tra il 2019 e il 2020 12.526 euro. Sergio Gentile avrebbe tenuto nascosta la propria misura cautelare del 2019, continuando a percepire il beneficio e presentando una nuova domanda nel 2020. Contestata una somma di 8.359 euro.
Per Gentile condanna a 14 anni nel processo Rinascita Scott. Simona Casuscelli non avrebbe comunicato la misura cautelare a carico del marito Bruno Barba, ottenendo 9.606 euro. Claudia Mazzitelli avrebbe omesso di dichiarare le misure cautelari emesse contro il marito Paolo Romano, percependo 7.200 euro. Francesca Burzì avrebbe inizialmente indicato correttamente la detenzione di un familiare, ma non avrebbe poi comunicato l’arresto di un altro parente convivente, percependo 6.145 euro. Antonino Lo Bianco avrebbe omesso di segnalare la misura cautelare a suo carico, percependo tra il 2020 e il 2021 6.890 euro.
Il Quotidiano del Sud.
Indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, a Vibo 9 condanne e 4 assoluzioni