Indagine su Cesare Beccaria: a Pavia convegno internazionale sull’eredità dell’autore del “Dei delitti e delle pene”
- Postato il 5 novembre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Filosofia, giustizia, diritti. E’ in questo suggestivo contesto di discussione che si svilupperà da domani 6 novembre fino a sabato 8 Beccaria e i suoi autori. Adesioni, divergenze, contaminazioni, convegno internazionale dedicato a Cesare Beccaria e la sua opera fondamentale Dei delitti e delle pene, organizzato al Collegio Ghislieri di Pavia, storico polo d’eccellenza che accoglie 200 tra i migliori studenti iscritti all’Università della città. Come sottolinea il curatore del convegno Giuseppe Cospito, professore di Storia della Filosofia, “sono trascorsi più di 260 anni dalla pubblicazione del ‘libretto’ scritto dal marchese Beccaria per dimostrare non solo l’ingiustizia ma l’inutilità della tortura e della pena di morte, aprendo la strada per la loro progressiva abolizione in un numero sempre crescente di nazioni; la strada verso la loro universale messa al bando è tuttavia ancora lunga e incerta, e anche per questo vale la pena di tornare a riflettere sulle ragioni teoriche a riguardo portate nel Dei delitti e sulle loro radici filosofiche più profonde”.
L’iniziativa è stata ideata e organizzata da Gianni Francioni, professore emerito di Storia della Filosofia, venuto a mancare lo scorso maggio, che allo studio degli scritti e del pensiero di Cesare Beccaria e dell’Illuminismo lombardo ha dedicato una parte importante della sua attività intellettuale. “Oltre ad aver messo a disposizione degli studiosi una versione filologicamente accurata del Dei delitti e delle pene (così come di altri scritti di Beccaria, Pietro Verri e Giuseppe Gorani), Francioni ha avuto l’indubbio merito di attirare definitivamente l’attenzione sulla natura profondamente filosofica di quello che troppo a lungo è stato considerato solo come un testo di carattere giuridico” spiega il professor Cospito. “Lo scopo del convegno – prosegue Cospito – è portare ulteriori elementi alla conoscenza delle fonti della teoria filosofica della pena costruita da Beccaria, che in parte trae spunto da pensatori a lui precedenti o contemporanei, e in parte ne prende le distanze, con un atteggiamento che, utilizzando una categoria storico-filosofica, successiva, potrebbe essere ricondotto all’eclettismo, nell’accezione migliore del termine”.
Tra gli interventi anche una lectio magistralis del noto filosofo del diritto ed ex magistrato Luigi Ferrajoli, che all’opera di Beccaria ha dedicato scritti fondamentali. Il programma dei relatori mette in serie interventi dei massimi studiosi italiani e internazionali dell’autore del Dei delitti, dedicati – spiega ancora Cospito – “ai suoi rapporti con il pensiero di Hobbes e di Locke, del neoumanesimo giuridico italiano e del giusnaturalismo groziano, di Montesquieu e di Rousseau, di Condillac e di Hume, di Helvétius e di Diderot” ma saranno affrontate anche “la ripresa da parte di Beccaria di tematiche epicuree, il suo rapporto con Alessandro Verri e, infine, la presenza della sua opera in due fondamentali esponenti del pensiero filosofico novecentesco come Foucault e Derrida“.
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