Incriminato John Bolton: l’ex consigliere alla sicurezza della Casa Bianca è il terzo oppositore di Trump sotto accusa

  • Postato il 17 ottobre 2025
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Donald Trump lo ha definito “una brutta persona”, a poche ore dalle accuse avanzate da un gran giurì del Maryland per come ha gestito le carte riservate a cui aveva avuto accesso durante l’incarico. John Bolton, ex consigliere alla sicurezza di Donald Trump, è stato incriminato e nei suoi confronti – riportano i media americani – sono stati mossi 18 capi di accusa. Bolton è da tempo nel mirino del presidente e la sua incriminazione va ad allungare la lista degli avversari della Casa Bianca ‘puniti’ dal Dipartimento di Giustizia, dopo l’ex direttore dell’Fbi James Comey e la procuratrice di New York Letitia James.

Presenza costante sui media americani nel criticare Trump, Bolton potrebbe non essere comunque l’ultimo dei nemici a cadere. Trump infatti continua a scaricare la sua rabbia sul senatore democratico Adam Schiff e sull’ex procuratore speciale Jack Smith. Per parte sua, Bolton ha definito le accuse parte di “uno sforzo intensivo di Trump per intimidire i suoi oppositori”. “Sono diventato l’ultimo bersaglio nell’uso politico del Dipartimento di Giustizia per perseguire chi lui considera un nemico, con accuse già scartate in passato o basate su fatti distorti”, ha dichiarato. Il suo avvocato, Abbe Lowell, ha aggiunto: “I fatti alla base di questo caso sono stati indagati e risolti anni fa. Queste accuse derivano da parti dei diari personali dell’ambasciatore Bolton nel corso dei suoi 45 anni di carriera, documenti non classificati, condivisi solo con i familiari e noti all’Fbi fin dal 2021. Tenere dei diari non è un crimine”.

Durante la prima amministrazione Trump, il Dipartimento di Giustizia aveva lanciato un’indagine contro Bolton per accertare se avesse usato informazioni riservate per il suo libro di memorie ‘The Room Where it Happened’, pubblicato dopo la sua uscita dalla Casa Bianca nel settembre 2019. Nel 2020 la Casa Bianca di Trump chiese alla giustizia di bloccare la pubblicazione del libro, quando molti estratti erano però già stati pubblicati. Il tribunale respinse la richiesta e nel 2021 l’amministrazione chiuse l’inchiesta contro Bolton. La partita sembrava a quel punto chiusa ma Trump appena tornato alla Casa Bianca prima gli ha tolto il nulla osta alla sicurezza, poi la scorta nonostante Bolton fosse target di un complotto da parte dell’Iran per ucciderlo. In agosto l’Fbi di Kash Patel, fedelissimo del presidente, gli ha mandato gli agenti a casa e nei suoi uffici per una perquisizione, in quello che è stato l’ultimo passaggio prima dell’incriminazione.

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Il Fatto Quotidiano

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