Inclusione, Genova capofila del progetto Digin per promuovere diversità, uguaglianza e inclusione

  • Postato il 17 giugno 2025
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Sedi istituzionali e palazzi del governo

Genova. Partirà domani, mercoledì 18 giugno, dal Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, la due giorni dedicata al progetto DIGIN, finanziato dall’Unione Europea e mirato alla promozione di Diversità, Uguaglianza e Inclusione (DEI) nei comuni d’Europa

La due giorni vedrà ospiti i partner esteri del Comune di Genova, capofila del progetto: il Comune di Rotterdam (NL), il Comune di Gent (Belgio), l’Università di Leida (D) e Yellow Window (FR), a Tursi per il periodico incontro, dopo i meeting di Rotterdam e di Gent, avvenuti nel 2024.

In risposta alla crescente diversità delle città europee e all’urgente necessità di affrontare la discriminazione e le disuguaglianze istituzionali, il progetto si concentra sull’integrazione degli interventi “DEI” come componenti strutturali e sostenibili delle organizzazioni comunali.

I lavori saranno aperti domani alle 9,15 con i saluti della assessora alle Pari opportunità del Comune di Genova Rita Bruzzone e si protrarranno fino alle 17,30; il 19, sempre a Tursi, si terrà la “study visit”, nella quale Genova presenterà sia il sistema benessere e garanzia dell’Ente, sia alcune buone pratiche in argomento Diversity, Equity and Inclusion a livello di Enti cooperativi (Agora coop) associativi (Assagenti) e privati (Esaote).

La missione del progetto è trasformare il modo in cui le amministrazioni locali adottano e integrano i principi di DEI per creare comunità più inclusive, eque e diversificate.

Obiettivi principali:

-Offrire attività di rafforzamento delle capacità che facilitino la trasformazione istituzionale verso l’integrazione della DEI.

-Mobilitare i dipendenti, creare coalizioni di reti di affinità e comunità emarginate per promuovere un ambiente di lavoro più sicuro e rafforzare il benessere dei dipendenti e la loro posizione all’interno delle organizzazioni.

-Integrare le prospettive intersezionali dei dipendenti nei processi decisionali per rafforzare la DEI.

-Sviluppare una strategia a lungo termine e sostenibile nei comuni.

-Sviluppare strumenti per migliorare l’efficacia degli interventi DEI.

«Oggi più che mai- dichiara l’assessora alle Pari opportunità Rita Bruzzone– parlare di diversità, equità e inclusione non è una scelta ideologica, ma una necessità concreta per le amministrazioni pubbliche che vogliono essere davvero al servizio di tutti. Questo progetto rivolto ai Comuni ha un valore fondamentale, ci aiuta a misurare i nostri progressi, a individuare i punti critici e a costruire politiche più giuste, efficaci e rappresentative. Le istituzioni locali sono il primo livello di contatto tra cittadini e Stato e se i Comuni non sono capaci di accogliere, rappresentare e valorizzare la diversità delle comunità che servono, il rischio è quello di escludere fasce di popolazione, rafforzare disuguaglianze e perdere fiducia democratica. Valutare i progressi nell’integrazione della DEI significa andare oltre le buone intenzioni. Vuol dire dotarsi di strumenti concreti per analizzare la composizione del personale, l’accessibilità dei servizi, le modalità di partecipazione civica e il modo in cui le politiche pubbliche impattano su gruppi diversi. È un lavoro serio, che richiede impegno, formazione e coraggio ed è il cuore di una pubblica amministrazione moderna, etica e democratica. È così che si costruisce una cittadinanza piena, una fiducia rinnovata nei confronti delle istituzioni e un futuro condiviso».

La due giorni sarà anche l’occasione per presentare i risultati di un questionario elaborato a livello europeo nell’ambito del progetto DIGIN, che nel Comune di Genova ha potuto contare su un’ampia partecipazione, con 1.630 dipendenti rispondenti– pari a circa il 31% dell’organico al momento della somministrazione – di cui il 70% donne e il 27% uomini (il 2% non ha specificato il genere). Nel Comune di Genova, il 68% del campione ritiene utile creare gruppi o reti di supporto, formali o informali, all’interno dell’organizzazione, che affrontino questioni legate alla discriminazione sul posto di lavoro. Con riferimento all’inclusività del contesto lavorativo, circa il 78% dei rispondenti dell’Ente non ha percepito un trattamento discriminatorio o ingiusto nei suoi confronti sul lavoro. Più della metà dei rispondenti ritiene che l’Ente offra adeguati strumenti di prevenzione e contrasto alle discriminazioni.

Autore
Genova24

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