Incidenti stradali, la provincia di Savona ha il più alto tasso di mortalità della Liguria

  • Postato il 17 dicembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Incidente via Nizza Savona scontro due auto

Liguria. In Liguria, la provincia di Savona ha il più alto tasso di mortalità (5,6 ogni 100 incidenti). E’ quanto emerge dall’aggiornamento pubblicato ieri, 17 dicembre, dall’Istat, sugli incidenti stradali.

L’Istat ha dedicato al tema un evento certificando che in Liguria sono un problema a giudicare dai dati in controtendenza del 2024 rispetto alla media nazionale che risulta in lieve calo rispetto al 2023. E il 2025 non sta andando di certo meglio, solo ieri due morti a Genova e Savona.

7.960 in totale (+5,7%), 62 morti (+12,7%), 9.767 feriti (+6,2%) e un costo sociale che in Liguria nel solo 2024 è arrivato a 653 milioni di euro, pari a 432 euro pro capite contro i 309 euro nazionali. La Liguria incide per il 3,6% sul totale nazionale (18 miliardi).

I dati provinciali mostrano a livello quantitativo la prevalenza di Genova, ma il tasso standardizzato ogni 100 incidenti evidenzia che è Savona la provincia dove si muore di più sulla strada.

Tuttavia il confronto sul lungo periodo consente di notare che dal 2010 al 2024, il numero delle vittime mostra una contrazione rilevante: -26,2% in Liguria e -26,3% a livello nazionale. Sulla provincia di Genova la diminuzione è addirittura del 45,7%, mentre a Savona l’aumento è del 25% (unica provincia in controtendenza).

Dati provinciali (confronto 2024 vs 2023)

Provincia Incidenti Morti Feriti Tasso di mortalità (x 100 incidenti)
Genova 4.844 25 5.801 3,1
Savona 1.336 15 1.742 5,6
Imperia 1.007 11 1.267 5,3
La Spezia 773 11 957 5,1

I rischi sono aumentati nel’ultimo anno: in Liguria, tra il 2023 e il 2024, l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) aumenta da 122,1 a 122,7. Rimane costante e pari a 0,6 l’indice di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti, moltiplicato per 100), mentre l’indice di mortalità passa da 0,7 a 0,8 decessi ogni 100 incidenti.

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza e l’esecuzione di manovre irregolari sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 35,9% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 22,5%, l’elevata velocità per il 15,2% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per il 12%.

Strade urbane e rettilinei al primo posto negli incidenti stradali

Le strade più pericolose sono quelle urbane: 6.586 incidenti (83% del totale) e 29 decessi (+5% l’incidentalità rispetto al 2023). Le autostrade registrano però l’incremento maggiore rispetto al 2023: +11,5%.

Sulle strade urbane il 13,9% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, percentuale che scende al 3% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 51,1% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (16,8%), di una curva (13,1%) e di una rotatoria (3,1%). Sulle strade extraurbane il 50,1% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 38,3% in curva e il 4% nei pressi di un’intersezione.

L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS1 (Aurelia), lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (205, 4 decessi e 304 feriti), della SS28 (Colle di Nava) e dei tratti autostradali A10 e A12. Gli incidenti più gravi invece si registrano sulla Strada Statale 654 della Val Nure, dove gli indici di mortalità e di gravità nel 2024 hanno raggiunto rispettivamente il valore di 33,3 e 20. L’indice di mortalità cresce nella provincia della Spezia, diminuisce nella provincia di Imperia e resta stabile nelle province di Genova e Savona.

Il focus dell’Istat sugli incidenti stradali mette a confronto anche i mesi e le fasce orarie: in Liguria emerge che luglio, agosto e settembre sono i mesi con più incidenti (complessivamente il 47,3% del totale annuo) e che sebbene l’83% degli incidenti avvenga di giorno (8-21), il rischio di morte è altissimo di notte (tra le 2 e le 3 e tra le 4 e le 5), con punte di 6,3 morti ogni 100 incidenti.

Nel 2024 aumenta in Liguria, rispetto al 2019, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi su un valore superiore alla media Italia (46,8% contro 45,5%).

Inoltre il 66,1% dei morti in Liguria riguarda utenti vulnerabili (pedoni e conducenti di due ruote), un dato molto superiore alla media nazionale (51,8%). L’82,4% dei pedoni deceduti ha più di 65 anni.

Obiettivi europei difficili da raggiungere

Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione (Key Performance Indicators), che ogni Paese, Italia inclusa, deve fornire alla Commissione Europea. Inoltre, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 auspica una vision “zero vittime” per il 2050.

Rispetto all’anno 2019, il numero di vittime registra una diminuzione del 3,1% in Liguria e del 4,5% in Italia. Nello stesso periodo, l’indice di mortalità nella regione non subisce variazioni ed è pari a 0,8 decessi ogni 100 incidenti, mentre a livello nazionale si osserva un leggero calo, da 1,8 a 1,7.

Autore
Il Vostro Giornale

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