Incidente Bonicelli, Jury Chechi attacca: "Lorenzo sfortunato, ma i codici spingono a esercizi estremi"

  • Postato il 26 luglio 2025
  • Di Virgilio.it
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Il mondo della ginnastica artistica e più in generale dello sport italiano è in ansia per Lorenzo Bonicelli. Il giovane talento lecchese è rimasto vittima di un incidente nel corso delle Universiadi di Essen, che continua a tenere in stato d’angoscia familiari e conoscenti. Nella serata di venerdì l’azzurro è stato risvegliato dal coma farmacologico, ma dopo qualche minuto è stato sedato di nuovo. Ad aggiornare sulle sue condizioni è il console generale italiano a Colonia, Luis Cavalieri: “Lorenzo ha aperto gli occhi perché i medici hanno tolto temporaneamente il coma indotto, per vedere se c’erano danni neurologici irreparabili, che sembrano non esserci, per fortuna. C’è, però un edema esteso che si è formato sul midollo e deve riassorbirsi”.

Ginnastica artistica, l’incidente di Lorenzo Bonicelli

Anche Jury Chechi, comprensibilmente, attende con trepidazione buone notizie su Bonicelli: “Lorenzo non lo conosco personalmente, ma è come se lo conoscessi”, confida il ‘Signore degli Anelli’, olimpionico ad Atlanta 1996, alla Gazzetta dello Sport. Per l’ex campione toscano molto è dipeso dalla malasorte: “Errore o sfortuna? Direi sfiga, perlopiù. Non ho le competenze per giudicare, ma quel tipo di uscita agli anelli è molto complessa, se l’ha presentata è perché si sentiva assolutamente sicuro dopo averla provata centinaia di volte. Sono fatalità che non dovrebbero accadere, ma purtroppo…”.

Jury Chechi: “I codici spingono a esercizi rischiosi”

Per Chechi la ginnastica artistica non è uno sport pericoloso, esiste però un problema di “codici” che negli ultimi tempi sembra aver esasperato la ricerca di esercizi sempre più arditi e, di conseguenza, rischiosi: “Sì, penso che sia così, questa scelta di voler dare così tanta importanza alle uscite non è giusta. È chiaro che questi ragazzi cercano di aumentare molto la difficoltà, mettendo anche a rischio la realizzazione dell’uscita stessa, però è una richiesta che arriva dal codice internazionale e quindi i ginnasti si adeguano. Prendiamo i tripli alti, adesso hanno tanto valore e tanti atleti provano a farlo aumentando il rischio, poi magari col tempo verrà assimilato, ma intanto il pericolo è aumentato“.

Il dramma di Federico Chiarugi e il tifo di Chechi per Bonicelli

La storia di Lorenzo ricorda a Jury un dramma del passato vissuto quasi quarant’anni fa, nel 1986: “Proprio così, infatti da mercoledì purtroppo vivo un momento di disagio e di sconforto, perché ricordo bene la storia di Federico Chiarugi, tutto quello che è accaduto nel 1986. Mi ricordo l’infortunio al corpo libero che lo costrinse sulla sedia a rotelle e tutto quello che è stato dopo. Anche noi come squadra, con Paolo Bucci, Boris Preti gli siamo sempre stati vicini, dalle giornate in ospedale agli anni successivi. Mi auguro fortemente che quella di Lorenzo sia una storia molto diversa e che lui possa tornare a fare quello che ama di più”.

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Virgilio.it

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