Inchiesta voto di scambio, Garibaldi (Pd): “Perché la Regione non si costituisce parte civile?

  • Postato il 16 ottobre 2024
  • Politica
  • Di Genova24
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luca garibaldi

Genova. “Di fronte a chi chiede chiarezza sulla mafia la destra svicola, minimizza, mentre basterebbe un’azione simbolica molto semplice: dichiarare che la Regione si costituirà parte civile nel processo sul voto di scambio politico mafioso. La domanda è una: perché la Regione Liguria, che poteva già farlo secondo una legge regionale, non ha espresso la volontà di costituirsi parte civile nel processo, come previsto dalla norma?“. A chiederselo è Luca Garibaldi, capogruppo del Pd in Consiglio regionale e candidato alle prossime elezioni regionali, ricordando che questo “sarà il primo impegno della nuova giunta Orlando“.

Sul tema delle mafie c’è chi agisce e chi sta in silenzio da mesi – attacca Garibaldi -. Continuo a cercare una dichiarazione di Bucci, presente secondo gli atti nella stanza in cui si conversava per ottenere il voto dei riesini in odore di mafia nel clan Cammarata, ma non l’ho trovata. Una riunione in cui il sindaco-candidato Bucci c’era e su cui non ha mai voluto dire nulla, quando invece si sarebbe trattato di un inquinamento del voto che avrebbe interessato ben due elezioni, le regionali del 2020 e le comunali del 2022″.

“Perché il presidente facente funzioni Piana ha avviato l’interlocuzione con il Governo sull’autonomia differenziata, senza averne i poteri, mentre non ha ancora voluto costituire la Regione in un procedimento che riguarderà il voto di scambio politico mafioso? E perché Bucci, come sindaco di Genova, non ha scelto di costituire il Comune come parte civile, visto che nel suo territorio, secondo le inchieste, si sarebbe svolto il condizionamento?”, si chiede ancora il consigliere.

Il filone relativo al presunto voto di scambio è ancora aperto e non rientra nel patteggiamento di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini (che riguarda solo la corruzione impropria). Tra gli altri sono indagati, oltre all’ex governatore, il suo ex capo di Gabinetto Cozzani, i gemelli Arturo ed Angelo Testa, il consigliere regionale della Lista Toti Stefano Anzalone (ricandidato nella lista civica Orgoglio Liguria per Bucci), l’ex sindacalista della Cgil Venanzio Maurici e un’altra decina di persone. Su questa parte – così come per tutti gli imputati che non sono stati colpiti da misura cautelare o a cui la stessa è stata revocata entro luglio – le indagini quindi proseguono e saranno chiuse quasi certamente non prima della fine dell’anno.

“Ecco, non servono solamente le dichiarazioni di principio e le risposte evasive, ma servono azioni concrete, quelle che ad oggi la destra non ha fatto, ma che la futura giunta di centrosinistra realizzerà”, conclude Garibaldi.

Autore
Genova24

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