Inchiesta urbanistica – Il focus su San Siro, gli accertamenti sui fondi esteri e nuove denunce arrivate ai pm
- Postato il 29 luglio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Tre cantieri sotto sequestro – Scalo House, Residenze Lac e Giardino Segreto – sei per cui c’è un fascicolo aperto o avviato verso il processo – tra cui Park Towers, Biblioteca europea, Bosconavigli – almeno quindici progetti – tra cui il P39-Pirellino, Villaggio Olimpico, Corti di Bayres, Goccia-Bovisa – citati, e in alcuni contestati, nell’inchiesta sull’espansione urbanistica di Milano dei pm di Milano. Ma nel già corposo fascicolo dei pm di MIlano Mauro Clerici, Marina Petruzzella e Paolo Filippini, potrebbero aggiungersi altri progetti immobiliari. Gli investigatori della Guardia di finanza analizzano da giorni la documentazione acquisita durante le perquisizioni del 16 luglio (quando sono emerse le richieste di arresto per sei indagati, ndr) e potrebbero essere un’altra trentina i casi interessanti, oltre a quelli già nel mirino. Tra i focus, in generale, c’è anche lo stadio San Siro. Che dovrebbe – e a questo punto il condizionale è d’obbligo – essere venduto dal Comune di Milano a Inter e Milan: operazione su cui il sindaco Beppe Sala – indagato anche lui nell’inchiesta – fa pressione perché il consiglio comunale voti: “Io confermo che procederemo, quando avremo messo a posto tutto, con una delibera di giunta e poi la porteremo alla decisione del Consiglio” ha detto nei giorni scorsi.
San Siro – Chi era interessato ai progetti e relativi affari relativi alle aree intorno San Siro erano – si legge nelle carte – Giuseppe Marinoni, architetto ed presidente della Commissione paesaggio e il manager e architetto Federico Pella, e delle aree libere del quartiere di San Siro. I due indagati, per cui è stato chiesto l’arresto sui deve decidere il giudice per le indagini preliminari mattia Fiorentini, attendevano “con ansia (inviandosi a vicenda ogni notizia di stampa su dichiarazioni di Sala, dell’allora assessore Tancredi e dei gestori dell’Inter e del Milan), per studiare come insinuarsi nei possibili affari della demolizione o trasformazione del Meazza e degli spazi circostanti o della costruzione di nuovi stadi a Rozzano e San Donato”
Come emerge da una serie di messaggi annotati dagli investigatori l’interesse era altissimo. Tra tra gli altri ce ne è uno dell’ottobre un sms del 20 ottobre 2023 col quale Marinoni contattava l’imprenditore romano Massimo Caputi (non indagato), “offrendogli il personale aiuto per vedere con l’amministrazione del Comune come riqualificare le aree di San Siro intorno alla sue terme”. Caputi è l’imprenditore che ha investito nelle scuderie De Montel, davanti allo Stadio Meazza, dove a quell’epoca erano ancora in corso i lavori di ristrutturazione affidati alla società J+S e che erano seguiti personalmente da Federico Pella (che ha lasciato gli incarichi della società, ndr), per realizzarvi l’impianto termale (trasformando le vecchie stalle e gli spazi liberi). Marinoni, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giorno prima del messaggio aveva incontrato l’imprenditore insieme all’assessore Giancarlo Trancredi alle terme e avevano discusso e intavolato la proposta dì valorizzazione altre aree.
Nuove denunce – Intanto l’ampia eco dell’inchiesta e le difficoltà di affittare o acquistare casa a Milano a prezzi “normali” sono probabilmente alla base delle decine di denunce o esposti di cittadini, anche assistiti da avvocati, che chiedono agli inquirenti di verificare situazioni di cantieri e palazzi, progetti non ancora vagliati nell’inchiesta. Anche se, nelle carte, sono già presenti i nomi di progetti e cantieri che non sono oggetto, al momento, di indagine. I finanzieri continuano ad acquisire documentazione dagli uffici comunali su altre operazioni immobiliari nel mirino.
Fondi esteri – C’è un ulteriore capitolo al vaglio degli investigatori ovvero quello dei fondi arrivati dall’estero nelle casse di imprese e sviluppatori immobiliari – all’attenzione ci sono già, in un caso, bonifici per 6,5 milioni di euro – e anche quello di eventuali conti all’estero venuti a galla con le perquisizioni di due settimane fa. I bonifici ritenuti interessanti sono “senza causale o con causale criptica” e sono finiti sui conti di una società a cui fa capo uno degli imprenditori indagati. A portare inquirenti e investigatori a seguire i flussi delle rilevanti somme investite nel “mattone”, in torri e complessi residenziali costruiti, per i pm, violando o aggirando le regole e a discapito della collettività, sono stati i conti della Egidio Holding srl”, riconducibile a Bezziccheri, il patron di Bluestone.
La Egidio, è un passaggio di una delle informative delle Fiamme Gialle, “e la sua controllante Patron Milan Residential Limited, sono state oggetto di una Segnalazione per Operazioni Sospette (…) alla base” della quale “vi è la presenza di cospicui bonifici (circa 6,5 milioni), spesso senza causale o con causali criptiche, sul c/c della società”. Da qui la necessità di approfondimenti per capire l’origine di quel denaro – potrebbe essere stato un reinvestimento dello stesso imprenditore – e di quello di tutte le sgr e società, qualunque esse siano, che hanno stanziato i fondi o hanno in qualche modo partecipato al piano per riscostruire Milano e di cui alcuni rivoli sono finiti nelle consulenze contestate ai pubblici ufficiali per un totale, sono i calcoli fatti finora, di circa 3 milioni e 900 mila euro. Parcelle in qualche caso senza una giustificazione e per lavori affidati da alcuni studi di progettazione o ingegneristici a Marinoni e Scandurra, deputati a pronunciarsi sui loro progetti.
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