Inchiesta sul crack a domicilio: niente carcere per il tassista, ma di notte dovrà stare in casa

  • Postato il 21 novembre 2025
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Genova. Niente carcere per il tassista genovese coinvolto nella maxi inchiesta sul crack a domicilio. Lo ha deciso la gip Nicoletta Guerrero che ha respinto la richiesta della Procura della richiesta di misura cautelare più grave, giudicando invece sufficiente, per evitare una possibile reiterazione del reato, l’obbligo di dimora notturna nella sua abitazione. In altre parole il tassista, difeso dall’avvocato Mario Iavicoli, potrà continuare a svolgere il suo lavoro di giorno, di notte invece dovrà stare a casa, dalle 22 alle 7.

Esistono secondo la gip nei confronti del 46enne gravi indizi di colpevolezza, che sono quelli indicati nell’ordinanza di arresto della gang dei senegalesi. Fra questi soprattutto i quasi 4 mila messaggi whatsapp scambiati in un anno con uno con uno degli spacciatori che avevano il compito di consegnare la droga in orari notturni, oltre ad alcuni servizi di pedinamento che ne accertano la presenza in occasione delle consegne a domicilio.

Lui ieri, nell’interrogatorio preventivo davanti alla giudice, aveva rilasciato dichiarazioni spontanee dicendo di non sapere che quell’uomo che lo contattava spesso per le corse soprannominato “Milk” vendesse droga, ma pensava smerciasse prodotti senegalesi. E ha aggiunto che dopo il suo arresto gli era venuto il sospetto, ma non lo aveva denunciato perché non pensava comunque di aver commesso in prima persona nulla di illegale. L’uomo, non è accusato di associazione per delinquere, ma del concorso in diversi episodi di spaccio, terminati proprio dopo l’arresto del pusher con cui era in contatto.

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Genova24

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