Inchiesta dati rubati: Eni nel mirino, spiato anche Jacobs. Contatti con 007 israeliani, spunta la filiale di Roma
- Postato il 30 ottobre 2024
- Cronaca
- Di Blitz
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Nuovi sviluppi dell’inchiesta sulla cosiddetta “Centrale dei dossier“, la banda di hacker specializzata nel furto di dati (rapporti dettagliati su persone e imprese) venduti poi ai committenti o immessi in una gigantesco e redditizio “mercato nero”. La Procura di Milano che indaga sulle cyberspie, ogni giorno scopre nuovi spiati, nuovi furti. Nella rete sono finiti i vertici dello Stato, imprenditori, politici, giornalisti, artisti, privati cittadini, fior di imprese come Eni e Luxottica.
Tra le 800 mila persone spiate, i pirati della “vita degli altri”, cavalcando la fobia della Stasi (ai tempi in cui la Germania dell’Est era sotto il giogo sovietico) è finito addirittura Marcell Jacobs, 30 anni, sprinter azzurro di fama mondiale; il velocista sarebbe stato spiato con il suo staff dopo gli ori conquistati alle Olimpiadi di Tokyo. E ancora: sono emersi contatti con gli 007 israeliani, servizi stranieri ed altro ancora.
L’inchiesta va allargandosi in più direzioni. Secondo la Dda di Milano la centrale del dossieraggio godeva di “una cintura istituzionale che inconsapevolmente scorreva attorno alla organizzazione” ed era garantita da Equalize, la società investigativa al centro dell’inchiesta, che aveva un gioiello prezioso, cioè la piattaforma Beyond, con cui i pirati riuscivano a recuperare dati in modo illegale per poi consegnare un dossier in apparenza legale.
Il pocker al centro dell’inchiesta
L’indagine ha per ora coinvolte sei società e indagato 60 persone. Il grimaldello degli spioni era il Trojan, il software malevolo installato in pc e telefoni all’insaputa del proprietario; un aggeggio che da remoto ruba dati sensibili, geolocalizza e spia le attività compiute sul device. La letteratura è ricca di esempi di malware. Uno su tutti: Zeus che attaccò il dipartimento Usa dei trasporti. Per evitare attacchi è consigliato installare antivirus.
La filiale romana
È spuntato un nuovo gruppo di spie nella capitale. Nome in codice: Squadra Fiore. Sono già al lavoro i pm romani che hanno ricevuto atti e documentala procura di Milano. I magistrati di Piazzale Clodio avrebbero individuato 5 agenti appartenenti alla presunta struttura clandestina; sarebbero ex componenti delle forze dell’ordine. La “filiale romana” avrebbe uffici a New York e sede legale in Florida. Ne fanno parte manager e militari. Alcuni uffici sono, o sono stati, in Piazza Bologna. L’inchiesta è solo agli inizi.
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